domenica 31 ottobre 2021

GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 6/6


È curioso che tra Gardaland e il Gardaland Hotel ci sia un tunnel sotterraneo. Più strano è che sembra frequentato solo da questi pupazzi.

Aurora, o meglio “Mary”, cammina spedita e con sicurezza. Gli altri due pupazzi sono rimasti indietro.

- Dobbiamo fare presto – ti dice Mary – il gioco non funziona se non tra le 23:33 e le 3:33 di una notte di luna piena come questa!

Non hai idea di che ora sia, ma non puoi fare altro che fidarti e sperare di essere ancora in tempo.

Il tunnel termina con un’anonima porta di servizio.

Facendo attenzione che nessuno vi veda camminate lungo i corridoi dell’hotel e arrivate davanti alla stanza 1023, che sarebbe tua e di Sergio.

- Comincia a cantare la filastrocca! – ti suggerisce lei mentre armeggia con una chiave passpartout

che non sai come abbia avuto.

Inizi la filastrocca: "Questo mondo sa di magia. Molte avventure, tanta allegria…”

La porta è aperta ora. Vedi Marco nel tuo corpo che cerca di tapparsi le orecchie. Sergio sta ancora dormendo.

- Devi obbligarlo ad ascoltare! – ti incalza Mary.

"con Prezzemolo tutto sarà così. Vedrai che lui è un grande amico sai..."

Allontani con violenza le mani del tuo corpo dalle tue orecchie.

"E poi chissà..."

Noti la sveglia sul comodino. Sono già le 3:31!

Acceleri il canto "Che cosa inventerà. Vieni presto, vieni anche tu nella sua grande casa lassù…”

Marco urla, ma tu rivuoi il tuo corpo a tutti i costi.

“Dove tutto… meraviglioso è”

Marco sembra terrorizzato.

“Ti incanterà…”

Lo scambio avviene con successo. Intanto si è svegliato anche Sergio, spaventato da quello che sta succedendo.

- Chiudiamoli fuori!

Con l’aiuto del tuo amico riesci a chiudere i due pupazzi fuori dalla camera.

Sono le 3:33.

Con la voce più alta possibile gridi oltre la porta: Grazie, Mary!

Sergio ti risponde: - Prego, non c’è di che – facendoti l’occhiolino.

Mentre da fuori senti “Aurora” chiamare: - Aiuto! Che succede? Sono nel corpo di Aurora!


FINE DELLA STORIA


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domenica 24 ottobre 2021

GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 5/6


Scendi titubante gli scalini. L’illuminazione è davvero scarsa.

Arrivato circa al decimo gradino la porta si richiude dietro di te. Un problema, se avessi bisogno di scappare.

Arrivi in fondo alla rampa. Una fotocellula percepisce la tua presenza e si accendono le luci di un lungo corridoio bianco, con diverse porte chiuse altrettanto bianche.

Queste porte hanno delle targhette su di esse, con numeri sparsi. 1992, 1984, 1998,…

Chiedi gridando se c’è qualcuno, qualcuno che può sentirti.

Silenzio assoluto. Si sente solo il ronzio del sistema di illuminazione.

Finalmente senti dei passi. La porta con scritto “1993” comincia ad aprirsi lentamente.

- Marco, sei tornato? - dice una voce femminile che non conosci.

Stai per rispondere che non sei tu, ma vedi uscire una mano fucsia, seguita da un braccio giallo. E infine vedi nella sua interezza il pupazzo di Aurora, la fidanzata di Prezzemolo, con capelli blu, sciarpa rosa e tutto il resto.

Temendo che possa succedere altro ti volti per scappare, ma il tuo cammino viene sbarrato dal pupazzo tigre e dal pupazzo panda di cui non ricordi il nome. Gridi.

- Marco… sei tu? – ti chiede con sospetto Aurora, senza muovere le labbra.

Non sai dove sei, non sai cosa sta succedendo, non sai chi sia Marco.

- Allora ci è riuscito… - mormora lei fra sé e sé.

A fare cosa?

- A trasferirsi in un altro corpo. Ora abita il tuo corpo,… come ti chiami?

Rispondi con un filo di voce. Sospettavi fosse successo proprio quello che ti sta dicendo, ma ora che ne hai conferma è anche peggio. Cadi a terra sconvolto e ti metti a piangere.

- Capisco. Mi dispiace che ti abbia fatto questo. Io sono Mary, comunque…

Ti lamenti ad alta voce. Non avresti mai dovuto accettare la scommessa di Sergio! Ora questo Marco starà tornando con lui in hotel… e se gli facesse del male? Cosa puoi fare?

- Non sapevo del tuo amico… sì, potrebbe essere in pericolo. E un modo per riottenere il tuo corpo ci sarebbe…

[Continua...

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domenica 17 ottobre 2021

GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 4/6


Quando riapri gli occhi sei ancora a terra, appena fuori da Fantasy Kingdom. Riesci a vedere l’ingresso del parco. Ti senti strano, tutti i muscoli ti sembrano pesanti.


Con fatica cominci ad alzarti in piedi. Nel puntare le mani a terra scopri con sgomento che sono pelose e verdi!


Alzi lo sguardo e vedi TE STESSO all’uscita. Quel qualcuno con le tue sembianze si volta, ti dedica un ghigno per nulla rassicurante e poi corre verso i parcheggi.


Ora hai capito. Ora TU SEI PREZZEMOLO.


Corri verso l’uscita, ma poco prima di raggiungerla cala una saracinesca, bloccandoti nel parco.


Oh no. E adesso?


Provi a gridare per attirare l’attenzione di qualcuno della sorveglianza. O di letteralmente chiunque.

Ma il tuo piano fallisce. Sei chiuso dentro.


Ricordi che c’è un’entrata secondaria nel castello dietro il grande orologio floreale. Provi a correre lì.


Ahimè, anche questa è chiusa.


Sconsolato scendi a passi lenti la scalinata a lato dell’aiuola. Senti le lacrime che cominciano a rigarti le guance pelose.


Proprio in quel momento senti un tuono. Sta per piovere. Ci mancava solo questa.


Ti ripari sotto un passaggio del trenino che fa il giro di metà parco. Ci sono due stemmi dorati con la faccia ghignante di Prezzemolo.


Quanto lo odi ora.


Con le tue zampe verdi dai un pugno a uno di questi stemmi. E poi un altro e un altro ancora. Ma ovviamente non serve a nulla.


Esausto ti appoggi al muro e noti per la prima volta dei numeri incisi su una pietra. Stupidi numeri! Stupido Gardaland!, pensi.


 E dai un pugno alla pietra coi numeri. Con sorpresa questa rientra, come se fosse un pulsante.


Nel muro la parete di pietre davanti a te scivola in dentro e poi lateralmente, rivelando un passaggio con una scala che va verso il basso, illuminata da deboli luci ai lati dei gradini.


Forse laggiù c’è qualche addetto che ti può aiutare! 

Decidi di scendere quegli scalini che vanno sempre più giù, in profondità…

[Continua...]

domenica 10 ottobre 2021

GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 3/6 [storia horror]


Niente, quel rumore sarà stato frutto della tua immaginazione.

Arrivi a Fantasy Kingdom, l’area per bambini. Un tempo era la tua preferita, ora per te è praticamente solo una zona di passaggio per arrivare a Raptor.

Mentre passi per questa parte del parco osservi il grande albero e i grandi giocattoli, molto inquietanti al buio.

All’improvviso cominci a sentire una voce distorta.

"Questo mondo... Sa di magia...".

Strano però, avevano spento la musica in tutto il parco. Rapidamente ti avvicini all’albero per nasconderti da eventuali addetti.

“molte avventure, tanta allegria…”

Ti senti osservato, ma non c'è nessuno. Ti allontani cautamente dal nascondiglio.

"con Prezzemolo... Tutto sarà... Così..."

All'improvviso compare la mascotte, Prezzemolo, a distanza. Fai un sobbalzo per la sorpresa. Il pupazzone è immobile.

“vedrai… che lui…”

Sembra quasi che stia guardando proprio te. Fa impressione con questo buio.

"è un grande amico sai..."

Ma non c'è mai stato un pupazzo fisso a Fantasy Kingdom, vero?

"e poi... Chissà..."

Dal nulla quello si anima e comincia a correre verso di te!

"... Che cosa inventerà"

Anche tu cominci a correre verso l’uscita per sfuggirgli, mentre la musica aumenta di volume e ti rimbomba nelle orecchie.

“Vieni presto… vieni anche tu…”

Per essere una persona con un costume è davvero veloce.

“Nella sua grande… casa lassù”

Ti raggiunge e ti butta a terra. La musica è diventata assordante. Ti esplode nella testa. Chiami aiuto.

“Dove tutto… meraviglioso è”

Perché non arriva nessun altro? Il faccione sorridente del pupazzo si avvicina al tuo volto.

“Ti incanterà…”

Si fa tutto buio. Perdi i sensi.

[Continua...]

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domenica 3 ottobre 2021

GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 2/6 [storia horror]


Riesci ad evitare la sorveglianza. Per l’occasione decidi di pensare agli addetti come alla “GardaPolizia”. Immaginarti un fuggitivo da un qualche governo distopico ti gasa parecchio. Ti senti un personaggio di Hunger Games, Maze Runner o film simili.

Arrivi vicino a Shaman, sempre guardandoti attorno con circospezione e stando ben attento che non ci sia nessuno.

Che silenzio inquietante!, pensi.

Estrai il cellulare dalla tasca per farti un selfie sotto le rotaie verdi della montagna russa.

Scatti.

Il rumore dell’otturatorRiesci ad evitare la sorveglianza. Per l’occasione decidi di pensare agli addetti come alla “GardaPolizia”. Immaginarti un fuggitivo da un qualche governo distopico ti gasa parecchio. Ti senti un personaggio di Hunger Games, Maze Runner o film simili.

Arrivi vicino a Shaman, sempre guardandoti attorno con circospezione e stando ben attento che non ci sia nessuno.

Che silenzio inquietante!, pensi.

Estrai il cellulare dalla tasca per farti un selfie sotto le rotaie verdi della montagna russa.

Scatti.

Il rumore dell’otturatore ti fa sobbalzare e rompe la quiete notturna. Speri che nessuno abbia sentito. Ti accucci dietro al vecchio baracchino dove si comprano le foto e metti in silenzioso il telefono.

Hai il cuore a mille.

Non arriva nessuno. Scampato pericolo.

Guardi il selfie per vedere se è venuto bene, se si capisce senza dubbi dove sei. La foto è chiara, ritrae chiaramente te sotto a Shaman. È anche venuta la luna piena, potresti pubblicarla su Instagram! Ma, che strano!, sembra esserci un pupazzo di Prezzemolo sullo sfondo.

Ti vengono i brividi. Ti guardi attorno temendo di essere stato visto. Attendi nascosto ancora 5 minuti.

Poi decidi che vada tutto bene e cominci ad incamminarti lentamente verso l’entrata/uscita del parco, guidato dalla torcia del telefono.

Non avevi mai visto Gardaland così. È tutto buio, silenzioso, spettrale. Sei quasi contento di aver accettato la sfida.

Attraversi la piazza di Ramses, l’area degli spettacoli con un grosso tempio egizio. È vuota. Incredibile pensare che fino a un’ora prima era gremita di gente.

Passi per il villaggio West. A un tratto ti sembra di sentire un rumore e ti nascondi dietro la fontana spenta.

E aspetti…

[Continua...]

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GARDALAND NIGHT IS SCARY - PARTE 1/6 [storia horror]


Sono passate le 23. È stata una bella giornata a Gardaland. Tu e il tuo amico Sergio avete corso da un’attrazione all’altra fino a cinque minuti fa, quando siete riusciti a fare un ultimo giro su Blue Tornado, la montagna russa più intensa del parco.

Ti lamenti perché le protezioni erano scomode e per questo ti fanno male le orecchie.

- Ma è proprio questo il bello! Adrenalina, libertà, pericolo… - ti dice Sergio.

Ribatti che una montagna russa non è pericolosa. I meccanici la controllano tutti i giorni.

- Sai cosa sarebbe veramente fico e pericoloso?

Sei curioso, lo lasci continuare.

- Passare la notte nascosto nel parco!

Devi ammettere che come idea non ti dispiacerebbe. Ma solo come idea.

- 50 euro se riesci a passare la notte nel parco!

La sfida di Sergio ti spiazza. Ma come dovresti fare, poi?

- Ti basterà eludere la sorveglianza, puoi nasconderti nel boschetto vicino ai tronchi.

Non sai cosa dire… Sergio la fa sembrare una cosa facile, ma a te oltre ad essere una cosa pericolosa pare pure abbastanza illegale. Protesti.

- Eddai, hai cinque anni? Hai paura?

Lo sfidi a tua volta, perché non ci rimane Sergio?

- Perché non mi stai offrendo 50 euro per farlo io.

Acuta osservazione.

- Allora? Ci stai? Solo qualche ora, non proprio tutta la notte.

L’orgoglio ti sopraffà e ti lasci convincere. 50 euro fanno sempre comodo.

- Come prova dovrai fare una foto vicino a Shaman, le montagne russe verdi. Farla qui vicino all’uscita sarebbe troppo facile. Io ti aspetto al parcheggio fra due ore così poi andiamo in hotel.

Affare fatto. Il tuo telefono ha ancora un 30% di batteria, sarà sufficiente.

[Continua...]

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martedì 25 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 36: Epilogo

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CAPITOLO 36: Epilogo


Nel giardino della casa di Bambù si erano ritrovati Aida, Prezzemolo, Aurora, Claudio, Morgana, T-Gey e ovviamente Bambù con la moglie Izumi e il figlioletto Loto. In cerchio, quasi tutti su delle sedie, Prezzemolo e Aurora e Morgana e T-Gey su delle panche. Claudio stava in terra. Loto dondolava su un’amaca.

Claudio e Loto non potevano più giocare insieme. La forza incontrollabile del ragazzo avrebbe rischiato di uccidere il piccolo. Per il suo peso inoltre poteva solo sedere a terra, di sedie ne aveva già rotte due nel Regno di Atlantide.

T-Gey non aveva ancora chiara una cosa: - Claudio, ma come hai fatto a stringere la mano degli altri senza romperla?
- Uhm… ho dei ricordi confusi, ma penso di aver semplicemente teso le mani e permesso agli altri di stringerle senza che io stringessi a mia volta.
- Ah, giusto. Sembra una soluzione sensata.
- Già… - Claudio si era fatto mesto in volto.

Prezzemolo gli chiese cosa lo turbasse. Dopotutto avevano vinto, era tornato tutto a posto.
Rispose: - Sì abbiamo vinto, ma a quale prezzo? Io non posso più avere contatto fisico con nessuno senza fargli del male, non posso tenere un oggetto che non abbia creato io senza romperlo, non posso salire al secondo piano di un edificio senza farlo crollare… Aida non ha più peso e rischia di volare via con una folata di vento… E Morgana rischia di impazzire di nuovo…

Morgana si offese: - Ehi, come ti permetti? – ma ci pensò un attimo e chiese scusa – Mi dispiace, hai ragione è proprio così. – poi gemette di dolore.

T-Gey si preoccupò: - Morgana, stai bene?
- Sì, tutto bene. È solo la ferita che mi ha inferto Zenda. Ogni tanto fa ancora male. A proposito, temo di non avervi ancora chiesto scusa per quello che è successo... e non vi ho nemmeno ringraziato, sono un’amica terribile…

Aurora la giustificò: - Non dire così, Morgana. Già hai i tuoi problemi col Potere del Fuoco, se poi noi omettiamo delle parti di storia – e diede uno scappellotto di rimprovero sulla nuca di Prezzemolo – è anche un po’ colpa nostra.

Aida li interruppe: - Aspettate un attimo, che fine ha fatto Bambù?

Il panda era sparito. Izumi lo andò a cercare e lo trovò nel laboratorio.
- Tesoro, abbiamo ospiti. Non potresti dedicarti alle tue invenzioni più tar…
- Izumi non capisci, forse ho trovato una soluzione!
- Per cosa?

Bambù le fece segno di stare in silenzio mentre leggeva qualcosa da un libro dall’aspetto antico. Mormorò fra sé e sé: - Lo sapevo!

Poi, soddisfatto corse nuovamente in giardino, seguito dalla moglie.

Annunciò: - Potete rinunciare ai vostri poteri!
Gli altri non capivano.

Bambù si spiegò meglio: - Se tornate dove avete preso il potere e decidete di rinunciarvi definitivamente perderete tutti gli effetti negativi che vi ha dato.
- Ma è fantastico! – esultò Claudio.
- C’è un “MA”: chi rinuncia al potere di un elemento rinuncia anche a qualsiasi potere magico…

Aida, Claudio e Morgana si fecero pensierosi, creando un silenzio imbarazzante.

Claudio fu il primo a parlare: - Io ci sto. Non sono mai stato un grande mago e la magia è sempre stata quasi più un peso che altro. Non ne sentirò la mancanza.
Sul suo volto era comparso un ampio sorriso.

Morgana invece decise diversamente: - Ormai ci ho fatto l’abitudine alla paura di poter diventare cattiva, ma ho anche capito che se avrò degli amici al mio fianco potranno salvarmi e impedirmi di impazzire. Io… rimarrò Strega del Fuoco. Però passate a trovarmi ogni tanto…
Tutti la rassicurarono che la sua richiesta sarebbe stata esaudita.

Rimaneva Aida: - Io ho un effetto negativo abbastanza sopportabile, penso che terrò il mio potere.
Aurora appoggiò la sua decisione: - Sei davvero una maga molto promettente, Aida! Sento che potrai fare grandi cose. Sperando che tu non debba affrontare altre situazioni… ehm… pesanti come quella che si è appena conclusa, ovviamente…

Bambù si rivolse a Claudio: - Bene, dovremo tornare in Cambogia, dove abbiamo trovato il Sasso di Àrret. Verrò con te e poi, se ti interessa, ad avventura finita potrei prenderti come apprendista. Mi servirebbe proprio un aiutante meccanico!
Claudio era entusiasta dell’idea. Avrebbe abbracciato il panda se avesse potuto.



Era arrivato il momento dei saluti. Erano tutti commossi. Aida ed Aurora piangevano. Si promisero a vicenda che si sarebbero rivisti presto.

Un attimo prima di andare via T-Gey prese da parte Morgana per dirle: - Morgana… senti… io… tu… potremmo…
Lei tagliò corto: - Senti, T-Gey, anche tu mi piaci. Ora non me la sento di iniziare una relazione seria, ma… - lo guardò dritto negli occhi - …se per caso avessi voglia di “farmi visita” un po’ più spesso degli altri, beh, sai dove trovarmi! – concluse con un sorriso malizioso ed un occhiolino.



Aida e Claudio erano rimasti soli.

Lei chiese: - Quindi parti domani?
- Sì , esatto.
- Quando tornerai fammelo sapere, d’accordo?
- Ti interessa davvero?
- Sì… ho pensato a quella cosa che mi hai detto al Villaggio Tudor e… non sono indifferente, penso di provare anche io qualcosa per te… - e gli diede un bacio sulla guancia.
- Ma quindi… - Claudio era confuso. Felice e speranzoso, ma confuso.
- Quindi ne riparliamo al tuo ritorno. Fine.

Detto questo Aida si allontanò frettolosamente e raggiunse Prezzemolo e Aurora per prendere il Funny Express in direzione Toy Town.



- È arrivata una lettera per te, è di tuo padre – disse Prezzemolo ad Aurora.

Lei gli strappò la busta dalle mani, la aprì e la lesse avidamente. Re Astor stava bene ed era tornato sul trono. Aiutato da sua sorella Ofelia si era nascosto con l’identità del contadino “Sergio”. Ora i traditori che si erano alleati con Siberius (o Zenda) erano stati esiliati dal regno. Aveva organizzato un periodo di celebrazioni per la liberazione del regno di Lomur e voleva invitare anche la figlia con fidanzato e amici.

Aurora chiese a Prezzemolo: - Che ne dici?
Lui rispose: - Che bella idea! Forse ci serve una vacanza. Quando inizia la festa o quello che è?
- Inizia lunedì prossimo e prosegue fino a domenica. Possiamo raggiungere Lomur martedì o mercoledì, visto che lunedì c’è…

Rimasero in silenzio. Quel giorno ci sarebbe stato il funerale di Mously.

Prezzemolo uscì in balcone e guardò la casetta del suo vicino, che non sarebbe stata abitata mai più.

Aurora lo raggiunse: - È dura, lo so. Mously, Pagüi… tu…
- E tu…

Si abbracciarono guardando all’orizzonte il sole che calava.



Aurora disse ammirando quello spettacolo: - Sai, mentre credevo di averti perso per sempre ho pensato a noi, a quello che abbiamo fatto e quello che non abbiamo fatto… al futuro che temevo non avremmo mai avuto insieme…

Lo guardò negli occhi e aggiunse: - Cosa ne diresti… se avessimo un bambino?

FINE
 

A chi ha letto fino a qui, 
a chi ha commentato, 
a chi ha criticato (in modo costruttivo),
a chi ha votato quando è stato richiesto,
a chi ha collaborato a questa storia con foto o suggerimenti,
GRAZIE.

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martedì 18 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 35: Ultimo incanto

CAPITOLO 35: Ultimo incanto

Aurora, liberata dall’incantesimo che la immobilizzava poté spiegare a Livio, Bambù e T-Gey: - Non c’è nessun Lord Siberius, era sin dall’inizio un travestimento di Zenda! E ora Morgana è dalla sua parte!
- Oh no, questa non ci voleva! – commentò Bambù – Se non collaborano tutti i portatori dei poteri dei Quattro Elementi Magici non riusciremo a sconfiggere Siber… volevo dire Zenda!

Intanto Prezzemolo aveva portato Aida sul fondale, poi pensò che se fosse riuscito a raggiungere Morgana e a sottrarle lo scettro avrebbe avuto un vantaggio. 

Non ebbe nemmeno il tempo di finire questo pensiero che si ritrovò teletrasportato proprio di fianco alla Strega del Fuoco.
Mentre lei continuava a bombardare Claudio di palle infuocate si vide comparire dal nulla il drago. Lei guardò lui. Lui guardò lei. Lui le disse: - Ehm… Ciao! – e poi cercò di prenderle 
lo Scettro.

Bambù vide la scena e commentò: - Prezzemolo vuole proprio morire! 
- Di nuovo, aggiungerei – fece T-Gey.
Aurora disse, piccata da quelle parole: - E allora cercate di impedirglielo!

Livio non rispose perché si era già lanciato verso Prezzemolo e Morgana che cercavano di strapparsi di mano lo Scettro. Accortasi di avere compagnia Morgana creò una bolla di fuoco che separasse lei e il drago dal resto. 
Claudio, che si era avvicinato, ed il tritone si impegnarono per demolire quella barriera, l’uno col suo martello, l’altro con il Tridente di Nettuno.
Morgana, spazientita e furiosa, cominciò a lanciare raggi inceneritori dagli occhi. A quel punto Prezzemolo decise di smaterializzarsi, ma con lui si teletrasportarono anche lo Scettro e la strega impazzita. 

Zenda si era ripresa e chiamò la sorella perché le desse lo Scettro. Morgana diede un forte calcio a Prezzemolo e raggiunse l’altra strega per consegnarle l’oggetto.
- Finalmente, Morgana! – disse Zenda – Stai facendo la cosa giusta!
- Lo so, sorella! – rispose l’altra porgendo lo Scettro.

Ma da lontano una voce attirò l’attenzione della giovane: - Morgana non farlo! Siamo noi i tuoi amici!
Era Bambù. T-Gey riprese: - Esatto, ricordi in Egitto? Pagui ti ha salvata mentre stavi per annegare e poi Bambù ti ha aiutata a rinvenire!
- Pagui… Papero… - mormorò Morgana ricordando.
Zenda la incalzò: - Non lasciarti impietosire da questi traditori che ti hanno obbligata a… 
- Non mi hanno obbligata… in effetti mi sono offerta io… e mi hanno salvata. Sono miei amici…
- Non sono tuoi amici, ti hanno nascosto la verità su di me!
- Già, ma… forse…
- Forse cosa? Ti hanno mentito!
- Non mi hanno mentito, solo non me lo hanno detto…
- Morgana, devi fare una scelta: con me o con loro! – questa volta il tono di Zenda era minaccioso.
La Strega del Fuoco volse lo sguardo verso i suoi amici: - Io… penso che… AH!

Morgana sentì una fitta al torace. Gli altri erano tutti sgomenti. Zenda aveva trafitto la sorella con il suo pugnale, sussurrandole: - Non me ne faccio molto di un’alleata insicura come te!
Poi con uno strattone le sottrasse lo scettro e con un calcio la buttò a terra. Poi sparì mentre tutti gli altri accorrevano a prestare soccorso a Morgana.
Zenda riapparì fluttuando in alto per godersi meglio lo spettacolo che lei stessa stava preparando mentalmente. Pronunciò: - Scettro, distr…

- Quanta fretta! – la interruppe una voce alla sua sinistra.
- Uh?

Prezzemolo le era apparso accanto e aveva impugnato anche lui lo scettro cercando di prenderlo.

- Stolto di un drago, ormai ho vinto! – diceva la strega tirando l’oggetto a sé.
- Non ancora!
- E invece credo proprio di sì! – Zenda fece comparire un fulmine che incenerisse Prezzemolo, ma il drago si teletrasportò lontano, mollando la presa.
- Mi hai mancato! – la sbeffeggiò il drago ricomparendo lontano da lei prima di sparire nuovamente.
- Maledetto! Non posso usare lo Scettro per distruggere te, ma posso distruggere i tuoi compagni!

Allora la strega rivolse lo scettro verso i suoi nemici, ma fu sorpresa nel vedere che i Portatori dei poteri dei Quattro Elementi Magici avevano formato un cerchio. 

Infatti, mentre Zenda e Prezzemolo lottavano e discutevano fra loro, Claudio aveva allestito una bolla libera dall’acqua all’interno della quale Aida aveva fatto comparire una benda con cui Bambù aveva medicato al meglio la ferita di Morgana, permettendole di riprendersi. Livio li aveva raggiunti subito.
Una volta pronti, T-Gey, Aurora e Bambù si erano allontanati dagli altri sbracciandosi a fare segnali confusi a Prezzemolo. Il drago per fortuna aveva intuito che fosse meglio allontanarsi da Zenda e quindi si era smaterializzato per poi ricomparire vicino agli amici non magici.

I quattro portatori ora si tenevano per mano e pronunciavano un incantesimo. Non lo avevano preparato, erano parole che, all’unisono, venivano prodotte dai loro cuori:

“O aria, o fuoco, o acqua, o terra,
dateci ascolto, poteri della Natura,
al male mettete fine,
rimuovete lo Scettro dei Cinque Elementi,
abbiate pietà di chi lo tiene,
ma non permettetegli più di far soffrire”

- NO! – gridò Zenda mentre lo Scettro si sbriciolava tra le sue mani.

Poi non ebbe tempo di pensare o dire altro perché una bolla di vento la avvolse. 

- Maledetti!

Si sentì molto stanca.

- Maledetti… voi… 

Una seconda bolla, stavolta d’acqua, si formò attorno a quella d’aria. 

La strega chiuse le palpebre, che sentiva pesantissime. 

Un guscio di fuoco apparve all’esterno della sfera d’acqua.

Zenda cadde in un sonno profondo e sereno. 

La prigione venne sigillata da un ultimo strato di rocce e poi sparì nel nulla.

Foto originale di Gardaland e Gardaland


I Portatori si accasciarono a terra, esausti.

T-Gey ruppe il silenzio: - Ma… Ma che è successo?
Bambù non aveva una risposta sicura: - Credo che abbiano fatto addormentare Zenda rinchiudendola in una prigione.
- E dove è finita Zenda con tutta la prigione?
- Ha davvero importanza? – commentò Prezzemolo.
Gli altri scoppiarono a ridere. Non era una battuta così buffa (anzi, non era nemmeno una vera battuta), ma erano felici come non lo erano stati da giorni. Era finita. Avevano vinto!

- Oh, guardate! – disse Aurora producendo scintille colorate dalle dita – Posso di nuovo fare magie!
- E io… - rispose Prezzemolo concentrandosi e diventando rosso come un peperone in faccia – non riesco più a teletrasportarmi… devono essere cessati tutti gli effetti dello Scettro.

Raggiunsero gli amici che avevano sconfitto Zenda per vedere se stavano bene. Li trovarono decisamente affaticati.

Comparve la Regina Giunone e chiese: - Livio dov’è? Abbiamo vinto?

Gli amici le sorrisero e le risposero affermativamente. La donna era sollevata, li invitò a ristorarsi a quello che rimaneva del suo castello, che era diventato un rifugio per i tanti atlantidei che non avevano più una casa.

Le truppe alleate di Zenda se la stavano dando a gambe. La regina decise di lasciarli scappare visto che i suoi soldati sarebbero stati più utili per aiutare a soccorrere gli abitanti di Atlantide.
 
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martedì 11 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 34: Rivelazione

CAPITOLO 34: Rivelazione


Lord Siberius scoppiò in una risata: - Poveri illusi! Pensavate di averla vinta così facilmente?

Morgana non capiva cosa avesse sbagliato. Anche gli altri erano confusi.
Aida ebbe un’illuminazione. Era già successo che una magia esplicitamente diretta contro lo stregone non avesse funzionato. Gridò alla strega: - Siberius non è chi crediamo che sia! Deve essere un nome falso o un travestimento!

Allora l’altra chiese allo scettro di rivelarle la vera identità del nemico. Quello che si scoprì sorprese tutti, ma sconvolse davvero Morgana.



Nel frattempo T-Gey, Bambù e Livio erano arrivati alle macerie. Il panda era riuscito a bloccare parte dei nemici colpendoli con dardi intrisi di un siero che li immobilizzava per alcuni minuti, invece la tigre e il tritone si facevano largo a colpi di spada.

Vennero raggiunti da un esercito di oànnes della guardia atlantidea con l’obiettivo di coprirli da altri attacchi mentre cominciavano a scavare.
T-Gey e Livio erano forti ed efficienti, Bambù si aiutò con un braccio meccanico di sua invenzione. Pensando che una mano soprattutto da Claudio sarebbe stata utile, si chiesero come se la stessero cavando gli altri. Chissà se stavano bene.

Ecco che si intravvide una roccia azzurra molto lucente: la Roccia di Aùkka.



Morgana non poteva credere ai suoi occhi. Lo Scettro aveva rivelato che Lord Siberius in realtà era… sua sorella Zenda! Non la vedeva da più di dieci anni ed ora erano l’una contro l’altra, nemiche. Morgana era decisamente confusa, per lo stupore le cedettero le gambe. Cadde in ginocchio, con lo Scettro ancora stretto tra le mani.

Claudio, che non conoscendo la nemica non capiva la reazione della strega, la incitò: - Morgana, riprenditi! Ferma quella donna! Mettiamo fine a questa storia!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Zenda si rivolse direttamente alla sorella: - Sì, Morgana, mettiamo fine a questa storia! Unisciti a me! Sarai talmente temuta da avere la vita tranquilla che hai sempre sognato!
- Mai! – rispose Morgana con lo sguardo a terra – Ormai ho abbandonato la via della magia nera! E non voglio avere nulla a che fare con te! In sedici anni, sedici!, non mi hai mai cercata e ora mi chiedi di tradire i miei amici? Te lo puoi scordare! – ora era furente, sollevò il volto, ritrovò la forza per rimettersi in piedi e puntò lo scettro verso la sorella.
Zenda le rispose: - I tuoi amici, Morgana? Non ti ho cercata in sedici anni? Magari era solo perché stavo richiusa in una prigione nelle viscere della terra, tu che ne dici?
Morgana ripeté mormorando: - Viscere… della terra?
La sorella riprese: - Esatto. Ma dalla confusione che ti leggo in faccia forse non lo sapevi…
- No, infatti…

Morgana aveva uno sguardo che Aida aveva visto solo una volta, quando aveva ottenuto il Potere del Fuoco. Uno sguardo colmo d’ira, sull’orlo della follia.

Zenda sogghignò: - Begli amici che hai, che ti hanno tenuto nascosto che mi avevano imprigionata!
Aurora avrebbe voluto ribattere, ma qualcosa, probabilmente una magia, le impediva di aprire bocca.
- E guarda cosa ti hanno costretta a fare! Ora sei la Strega del Fuoco! Io non lo avrei permesso, io ci tengo a te. Lo so, come lo sai tu, che la maledizione del fuoco ti distruggerà se non provvediamo a fare qualcosa! E io posso aiutarti… Unisciti a me! Conquistiamo il mondo e portiamo la pace!

Aida si avvicinò all’amica: - Morgana, non la ascoltare. Ci ha fatto del male, lo sai e…
- E mi avete mentito…
- Cosa? No, io non ne sapevo niente, te lo giuro…
- Bugiarda!
Morgana aveva uno sguardo di fuoco. Zenda sorrise per la scena cui stava assistendo.
- Morgana…
- Bugiardi!

Zenda la incoraggiò: - Ti hanno mentito, ingannata, manipolata. Senza la sorellona tra i piedi sarebbe stato più facile averti dalla loro parte, no? Ma il sangue non mente, il tuo posto è al mio fianco. Distruggi il vero nemico e troverai la pace che meriti!

Capendo che non c’era altro da fare Aida cercò di prendere lo scettro dalle mani di Morgana, ma quella la scaraventò lontano con forza (aiutata dal fatto che la Fata dell’Aria fosse comunque leggerissima).

Ormai la Strega del Fuoco aveva preso la decisione di allearsi con la sorella. Conosceva i punti deboli dei suoi ex-amici e avrebbe potuto usarli a suo vantaggio.

Per prima cosa si occupò di Aida: con la magia fece aprire la cintura di zavorra che teneva la fata a terra e poi fece staccare il boccaglio che le permetteva di respirare. La povera vittima stava sia affogando sia risalendo rapidamente in superficie, allontanandosi da chi la avrebbe potuta aiutare.

- Oh no! – gridò Prezzemolo prima di cominciare a nuotare più rapidamente che poteva verso Aida.
Anche Claudio si sarebbe lanciato ad aiutare, ma il suo peso gli impediva di salire verso l’alto.

La muta di Aida si stava riempiendo di acqua. Trattenne il fiato, ma non sapeva davvero cosa fare.

Intuendo di non poter essere utile in altro modo Claudio fece sorgere dalla terra una barriera contenitiva attorno a Morgana per rinchiudervela. Ma la strega se ne accorse prima di rimanere intrappolata e riuscì a sfuggire. Tra i due iniziò una lotta con l’una che lanciava palle di fuoco e l’altro che le respingeva col martello magico.

Intanto Zenda aveva un conto in sospeso con Aurora, a cui non rimaneva altro che cercare di nascondersi e ripararsi non avendo poteri per fronteggiare la strega. La donna malvagia fece paralizzare la principessa e creò dal nulla un pugnale. Si sarebbe goduta la fine della persona che riteneva l’origine di tutti i suoi problemi.

Prezzemolo stava facendo il possibile, ma non era molto in forma fisicamente e Aida saliva verso l’alto con celerità. Il drago desiderò di raggiungerla e sparì. Sparì per poi ricomparire a pochi centimetri di distanza dall’amica. Non capiva cosa fosse successo, ma non era il momento di pensare a questo. Riuscì a riattaccare il boccaglio e Aida riuscì a respirare nuovamente.
Prezzemolo la trascinò poi verso il basso mentre Aida creava una nuova cintura di zavorra.

In quel momento Livio, Bambù e T-Gey arrivarono sul posto. I tre vedevano tre scene progressivamente più sorprendenti: Prezzemolo che trascinava Aida, Zenda che stava per uccidere Aurora, ma soprattutto Morgana e Claudio impegnati in una lotta fra loro.

Il tritone commentò confuso: - Sento che ci siamo persi qualcosa di importante…
Il panda notò: - Ma quella è Zenda!
- E Siberius che fine ha fatto? – si chiese la tigre pensando ad alta voce.

Bambù immaginò che, nel dubbio, lo scenario più semplice da interpretare fosse quello in cui Aurora aveva bisogno di aiuto e lo segnalò ai due compagni.

Liviò col Potere dell’Acqua che aveva appena acquisito modificò la Spada dei Sette Mari nel Tridente di Nettuno, che gli permetteva di focalizzare meglio la magia dell’acqua. Poi creò una forte corrente e la incanalò verso Zenda, che ne venne travolta. La corrente fece cadere il pugnale dalle mani della strega e contemporaneamente liberò Aurora dall’incantesimo che la immobilizzava.

Così la principessa poté spiegare: - Non c’è nessun Lord Siberius, era sin dall’inizio un travestimento di Zenda! E ora Morgana è dalla sua parte!

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martedì 4 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 33: Che cosa?

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CAPITOLO 33: Che cosa?

Livio era bloccato dalla forza dei lacci magici. Le sue guardie erano lontane, non lo avrebbero potuto salvare. Lord Siberius (sì, era proprio lui!) non voleva perdere altro tempo e incaricò un soldato di sbarazzarsi del tritone.
Quindi lo stregone, aiutato dal potere dello Scettro dei Cinque Elementi, iniziò un incantesimo di distruzione sul Tempio di Nettuno.

Nel frattempo il militare stava per impugnare la sua lancia e trafiggere il principe. Ma, nel suo sadismo, pensò che sarebbe stato più divertente per lui e più umiliante per la vittima compiere l'omicidio con la stessa arma del tritone. Mise la sua mano sull’elsa della Spada dei Sette Mari per prenderla, però Livio cercava con tutte le sue forze di non mollare la presa.
Alla fine il soldato ebbe la meglio. Puntò la lama verso il cuore del ragazzo, ma ad un tratto si sentì strano. Sentì come un calore intenso in tutto il corpo. Guardò se stesso, confuso, e poi prese fuoco.

Mentre quello urlava di dolore Prezzemolo ed il gruppo arrivarono sul posto. Morgana teneva alzate le mani, chiaramente nell'atteggiamento di chi compie un sortilegio. Aurora aveva capito che era stata la strega a far prendere fuoco all'uomo e le ordinò di smettere. Quella, con riluttanza, revocò il suo incantesimo.

- Ma sei impazzita, Morgana? Era un incantesimo crudele! – La rimproverò Aurora.
- Aurora, forse non hai capito che siamo in guerra. Tutti sono crudeli in guerra.

Mentre il soldato si riprendeva da quella terribile esperienza fece cadere la Spada. Livio chiese agli amici di prenderla e di tagliare con essa le corde di luce che lo bloccavano. T-Gey lo aiutò come chiedeva e riuscì a liberarlo.

Si sentì un rumore fortissimo, un'esplosione. Il Tempio di Nettuno era definitivamente crollato su se stesso.
Il tritone esclamò indicando le macerie: - La Roccia di Aùkka è là sotto! Devo raggiungerla!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Aida e Claudio si scambiarono uno sguardo e si intesero. La maghetta attirò una fortissima corrente per sollevare le rovine e il ragazzo la aiutò a spostare parti di mura e colonne.

Questi movimenti innaturali non sfuggirono a Lord Siberius. Vedendo ancora una volta i suoi ormai storici avversari il suo volto si trasfigurò in un folle ghigno.
- Bene, bene – disse – ci vediamo di nuovo! E ora voglio che spariate dalla mia vista una volta per tutte! Cominciando da te, Principessa Aurora! Dì addio per sempre a questo mondo!
E dopo queste parole puntò lo Scettro verso la maga e ordinò: - Scettro, distruggi!

Dall’arma scaturì un fascio di luce diretto ad Aurora, ma all’ultimo momento Prezzemolo si mise in mezzo, venne investito dall’incantesimo e fu ridotto in polvere, riuscendo tuttavia a proteggere l’amata.
Aurora gridò. Morgana si infuriò e iniziò a lanciare palle di fuoco verso lo stregone mentre gli altri erano paralizzati dallo sgomento.

Ripresosi, Livio approfittò della confusione per andare alla Roccia di Aùkka. T-Gey lo vide allontanarsi, prese una spada trovata in terra, probabilmente abbandonata da un soldato, e, sopprimendo la voce nella sua testa che diceva “Ma che sto facendo? Ma che ne so di come si usa una spada?”, lo seguì per dargli supporto. Bambù li seguì portando con sé le sue invenzioni.
E il principe aveva davvero bisogno di supporto perché tra lui e la Roccia c’era una truppa nemica. Quindi ai tre non rimase altro da fare che farsi largo combattendo.



Intanto Siberius si era creato una bolla-scudo che lo proteggeva dagli attacchi di Morgana. Così, al riparo, tentò la strega: - Morgana, io ti conosco più di quanto immagini. So che cosa vuoi, solo la tranquillità. Una tranquillità che io ti posso offrire. Unisciti a me, diventa mia alleata e distruggi questi esseri che ti hanno ingannata e non ti capiranno mai!
- Mai! Dovrai uccidermi piuttosto! – urlò lei.
- Peccato… ti darò del tempo per pensarci… - rispose lo stregone e con un incantesimo rinchiuse Morgana dentro un guscio di roccia, dal quale non le sarebbe stato facile fuggire.

Aida passò all’attacco con fendenti di vento mentre Claudio cercava di liberare Morgana con un enorme martello magico che aveva fatto materializzare a questo scopo. Aurora cercava di rendersi utile proteggendo Aida e sé stessa con un grosso scudo che aveva trovato abbandonato.

Siberius sbeffeggiò i suoi nemici: - Non siete che formiche! E presto vi schiaccerò!
E nel dire questo fece sollevare dei grossi ammassi di mattoni delle case abbattute con l’intenzione di scaraventarli addosso a loro.

Aurora notò una corrente a mulinello apparsa dal nulla che sollevò la sabbia del fondale. Questa venne a compattarsi sempre di più fino a formare… Prezzemolo.

- Cosa? – esclamò la principessa sbigottita.
- Cosa? – sussultò Aida confusa, distraendosi e cessando l’attacco.
- Che… che cosa? – balbettò Siberius più stupito di tutti, distraendosi e lasciando cadere gli ammassi di macerie. La sua voce non era più calma e sicura come prima.

Prezzemolo non era meno stupito degli altri.
Aida capì cosa era successo: - Ma certo! Per costruire lo Scettro serve una squama di drago! Siberius deve aver usato una squama di Prezzemolo…
- … e quindi ora Prezzemolo è legato in qualche modo allo Scettro! – Aurora completò la frase dell’allieva.
- E quindi non può farmi del male! – concluse Prezzemolo.
- Non solo – stava aggiungendo Aida – forse…

Claudio con fatica era riuscito a creare uno squarcio nel guscio di roccia, un’apertura abbastanza grande perché Morgana vi potesse passare attraverso.
Approfittando della confusione e del fatto che Siberius avesse abbassato la guardia la strega spiccò un balzo, riuscì ad infrangere la bolla che lo proteggeva e sottrasse lo Scettro dalle mani del nemico.
- No! Non sai quello che stai facendo! – la implorò lo stregone.
Ma Morgana aveva già preso la sua decisione ed espresse un desiderio: - Scettro, distruggi Lord Siberius!

C’era molta attesa per l’esito dell’incantesimo. Il bersaglio era spaventato, ma gli altri erano comunque preoccupati. Non era così che volevano vincere.

Tuttavia non successe nulla. La magia non ebbe alcun effetto.

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martedì 27 aprile 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 32: Di nuovo ad Atlantide

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CAPITOLO 32: Di nuovo ad Atlantide


Bambù gridò: - Prezzemolo, corri! Il vulcano è attivo!

Ancora rintronato il drago seguì il gruppo fino ai gommoni che erano stati lasciati con T-Gey.

Quando ebbero raggiunto le imbarcazioni, Aurora si rese conto del fatto che ora vicino a lei c'era di nuovo il suo amato. E lo stesso fece Prezzemolo. Entrambi erano convinti che l'altro fosse morto. I due si abbracciarono e piansero di gioia.

Morgana li interruppe bruscamente per farli salire sui gommoni. Non era il momento per le smancerie.
Solo Claudio non sarebbe potuto salire dal momento che ora sarebbe risultato troppo pesante (come effetto collaterale del potere del Sasso di Àrret).

La corrente ora era favorevole e portò gli altri amici fuori dalla montagna senza sforzo, mentre il maghetto ebbe più difficoltà a raggiungerli: passare per il fiume a nuoto non era un'opzione, visto che il suo peso lo avrebbe fatto annegare. Perciò si sarebbe dovuto affidare ad un passaggio molto stretto sperando che non crollasse.

Intanto che aspettavano l'arrivo del ragazzo, Bambù raccontò rapidamente a Prezzemolo cosa era successo in sua assenza e spiegò agli altri perché non avrebbero più rivisto Pagui.

Era un momento difficile da definire. Erano tutti felici per il ritorno del drago, ma anche tristi per la dipartita del gabbiano.

Claudio arrivò trafelato.

Ora avevano i poteri di tre dei Quattro Elementi Magici. Avrebbero dovuto informare Livio e andare con lui a Lomur. Decisero di tornare ad Atlantide per incontrare di persona il principe.

Claudio non poteva più salire sulla Globosfera perché ne avrebbe sfondato il pavimento. Aida gli suggerì di usare una magia di teletrasporto e gli insegnò l’incantesimo per filo e per segno. Si diedero appuntamento alla scogliera delle quattro maschere. Il maghetto partì prima degli altri.


La Globosfera si teletrasportò prima al laboratorio di Bambù e poi di fronte alle quattro maschere. Il mulinello trasportò l'imbarcazione negli abissi, davanti alla Porta del Regno di Atlantide.

Aurora si preoccupò: - Non ho visto se c’era Claudio vicino alla scogliera… e voi?

Anche gli altri non ci avevano fatto caso.


Claudio ricomparve sulla scogliera. La prima cosa che fece fu farsi tornare la pelle normale da verde che era dopo la sua disavventura con la pozione per diventare più attraenti. Ora che aveva il Potere della Terra gli era molto più semplice fare magie.
Vide la Globosfera che veniva risucchiata dal mare. Decise quindi di creare una tuta che gli permettesse di respirare sott'acqua. Dopodiché si tuffò e trovò i suoi amici.
Quando arrivò sul fondale uno spettacolo spaventoso si presentò ai suoi occhi: parte delle mura di Atlantide ora erano crollate ed alcuni edifici erano completamente distrutti.

Foto originale di FanParks


Anche Aida e Morgana fecero apparire delle tute per la respirazione subacquea per tutti. Poi uscirono per capire cosa era successo e si riunirono a Claudio. Bambù prese con sé uno zaino in cui aveva infilato alcune invenzioni che riteneva potessero essere utili.

Aida non riusciva a restare sul fondo perché era troppo leggera in quanto Fata dell’Aria e tendeva a risalire spontaneamente verso la superficie. Quindi realizzò per sé una cintura di zavorra per ovviare al problema.

Gli amici si fecero strada tra le macerie di case atlantidee, aiutando di tanto in tanto qualche abitante rimasto bloccato sotto di esse a liberarsi.

Vennero sorpresi dalla regina Giunone mentre cercava di salvare i suoi sudditi. Ella li apostrofò così: - Lo sapevo! Avete portato solo guai! Quel mago malvagio è venuto per la Roccia, è evidente! E ora sembra voglia distruggere tutto finché non la avrà trovata! Se solo Livio non fosse così testardo ed orgoglioso…
Chiese Aurora: - E ora dov'è Livio?
- A proteggere la Roccia, credo, nel Tempio di Nettuno – rispose la regina indicando un edificio mezzo distrutto.
- Lo raggiungeremo e lo aiuteremo, può starne certa, Maestà!
- Lo spero. Non ho altra scelta se non affidarmi a voi… Vi prego, aiutateci!

Nel frattempo Prezzemolo, confuso, chiedeva ad Aida chi fosse questo Livio dal momento che non lo aveva conosciuto.


Livio intanto, armato con la sacra Spada dei Sette Mari, cercava con tutte le sue forze di raggiungere la Roccia di Aùkka per ottenerne il potere e avere speranza di contrastare il misterioso nemico. Non sapeva se fosse lo stesso stregone di cui gli avevano parlato Bambù e Aurora o qualcun altro, ma ne aveva il forte sospetto.

Ahimè, chi stava distruggendo la città si stava concentrando con le sue truppe proprio sul Tempio di Nettuno.
Non c'era tempo da perdere. Il tritone ordinò alle quattro guardie che lo seguivano di creare un diversivo.

Il piano sembrò funzionare. Il comandante nemico si allontanò dal Tempio. Era il momento che il principe stava aspettando. Nuotò rapidamente verso l'edificio ormai quasi completamente crollato. Una volta lì, con la lama incantata cominciò a farsi largo tra le macerie per arrivare alla Roccia.

Ma d’improvviso si sentì stringere la coda come da una corda. Si guardò indietro ed effettivamente c’era un lazo di luce avvolto vicino alle sue pinne. Con un colpo di spada ruppe la fune e si liberò. Non bastò questo perché un altro fascio luminoso comparve subito attorno al polso destro, quello la cui mano brandiva l’arma. Seguirono altri lacci magici che lo bloccarono del tutto.

Lo stregone sconosciuto si avvicinò: - Non so chi tu sia, tritone, ma non ho tempo da perdere con te…

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