martedì 25 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 36: Epilogo

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CAPITOLO 36: Epilogo


Nel giardino della casa di Bambù si erano ritrovati Aida, Prezzemolo, Aurora, Claudio, Morgana, T-Gey e ovviamente Bambù con la moglie Izumi e il figlioletto Loto. In cerchio, quasi tutti su delle sedie, Prezzemolo e Aurora e Morgana e T-Gey su delle panche. Claudio stava in terra. Loto dondolava su un’amaca.

Claudio e Loto non potevano più giocare insieme. La forza incontrollabile del ragazzo avrebbe rischiato di uccidere il piccolo. Per il suo peso inoltre poteva solo sedere a terra, di sedie ne aveva già rotte due nel Regno di Atlantide.

T-Gey non aveva ancora chiara una cosa: - Claudio, ma come hai fatto a stringere la mano degli altri senza romperla?
- Uhm… ho dei ricordi confusi, ma penso di aver semplicemente teso le mani e permesso agli altri di stringerle senza che io stringessi a mia volta.
- Ah, giusto. Sembra una soluzione sensata.
- Già… - Claudio si era fatto mesto in volto.

Prezzemolo gli chiese cosa lo turbasse. Dopotutto avevano vinto, era tornato tutto a posto.
Rispose: - Sì abbiamo vinto, ma a quale prezzo? Io non posso più avere contatto fisico con nessuno senza fargli del male, non posso tenere un oggetto che non abbia creato io senza romperlo, non posso salire al secondo piano di un edificio senza farlo crollare… Aida non ha più peso e rischia di volare via con una folata di vento… E Morgana rischia di impazzire di nuovo…

Morgana si offese: - Ehi, come ti permetti? – ma ci pensò un attimo e chiese scusa – Mi dispiace, hai ragione è proprio così. – poi gemette di dolore.

T-Gey si preoccupò: - Morgana, stai bene?
- Sì, tutto bene. È solo la ferita che mi ha inferto Zenda. Ogni tanto fa ancora male. A proposito, temo di non avervi ancora chiesto scusa per quello che è successo... e non vi ho nemmeno ringraziato, sono un’amica terribile…

Aurora la giustificò: - Non dire così, Morgana. Già hai i tuoi problemi col Potere del Fuoco, se poi noi omettiamo delle parti di storia – e diede uno scappellotto di rimprovero sulla nuca di Prezzemolo – è anche un po’ colpa nostra.

Aida li interruppe: - Aspettate un attimo, che fine ha fatto Bambù?

Il panda era sparito. Izumi lo andò a cercare e lo trovò nel laboratorio.
- Tesoro, abbiamo ospiti. Non potresti dedicarti alle tue invenzioni più tar…
- Izumi non capisci, forse ho trovato una soluzione!
- Per cosa?

Bambù le fece segno di stare in silenzio mentre leggeva qualcosa da un libro dall’aspetto antico. Mormorò fra sé e sé: - Lo sapevo!

Poi, soddisfatto corse nuovamente in giardino, seguito dalla moglie.

Annunciò: - Potete rinunciare ai vostri poteri!
Gli altri non capivano.

Bambù si spiegò meglio: - Se tornate dove avete preso il potere e decidete di rinunciarvi definitivamente perderete tutti gli effetti negativi che vi ha dato.
- Ma è fantastico! – esultò Claudio.
- C’è un “MA”: chi rinuncia al potere di un elemento rinuncia anche a qualsiasi potere magico…

Aida, Claudio e Morgana si fecero pensierosi, creando un silenzio imbarazzante.

Claudio fu il primo a parlare: - Io ci sto. Non sono mai stato un grande mago e la magia è sempre stata quasi più un peso che altro. Non ne sentirò la mancanza.
Sul suo volto era comparso un ampio sorriso.

Morgana invece decise diversamente: - Ormai ci ho fatto l’abitudine alla paura di poter diventare cattiva, ma ho anche capito che se avrò degli amici al mio fianco potranno salvarmi e impedirmi di impazzire. Io… rimarrò Strega del Fuoco. Però passate a trovarmi ogni tanto…
Tutti la rassicurarono che la sua richiesta sarebbe stata esaudita.

Rimaneva Aida: - Io ho un effetto negativo abbastanza sopportabile, penso che terrò il mio potere.
Aurora appoggiò la sua decisione: - Sei davvero una maga molto promettente, Aida! Sento che potrai fare grandi cose. Sperando che tu non debba affrontare altre situazioni… ehm… pesanti come quella che si è appena conclusa, ovviamente…

Bambù si rivolse a Claudio: - Bene, dovremo tornare in Cambogia, dove abbiamo trovato il Sasso di Àrret. Verrò con te e poi, se ti interessa, ad avventura finita potrei prenderti come apprendista. Mi servirebbe proprio un aiutante meccanico!
Claudio era entusiasta dell’idea. Avrebbe abbracciato il panda se avesse potuto.



Era arrivato il momento dei saluti. Erano tutti commossi. Aida ed Aurora piangevano. Si promisero a vicenda che si sarebbero rivisti presto.

Un attimo prima di andare via T-Gey prese da parte Morgana per dirle: - Morgana… senti… io… tu… potremmo…
Lei tagliò corto: - Senti, T-Gey, anche tu mi piaci. Ora non me la sento di iniziare una relazione seria, ma… - lo guardò dritto negli occhi - …se per caso avessi voglia di “farmi visita” un po’ più spesso degli altri, beh, sai dove trovarmi! – concluse con un sorriso malizioso ed un occhiolino.



Aida e Claudio erano rimasti soli.

Lei chiese: - Quindi parti domani?
- Sì , esatto.
- Quando tornerai fammelo sapere, d’accordo?
- Ti interessa davvero?
- Sì… ho pensato a quella cosa che mi hai detto al Villaggio Tudor e… non sono indifferente, penso di provare anche io qualcosa per te… - e gli diede un bacio sulla guancia.
- Ma quindi… - Claudio era confuso. Felice e speranzoso, ma confuso.
- Quindi ne riparliamo al tuo ritorno. Fine.

Detto questo Aida si allontanò frettolosamente e raggiunse Prezzemolo e Aurora per prendere il Funny Express in direzione Toy Town.



- È arrivata una lettera per te, è di tuo padre – disse Prezzemolo ad Aurora.

Lei gli strappò la busta dalle mani, la aprì e la lesse avidamente. Re Astor stava bene ed era tornato sul trono. Aiutato da sua sorella Ofelia si era nascosto con l’identità del contadino “Sergio”. Ora i traditori che si erano alleati con Siberius (o Zenda) erano stati esiliati dal regno. Aveva organizzato un periodo di celebrazioni per la liberazione del regno di Lomur e voleva invitare anche la figlia con fidanzato e amici.

Aurora chiese a Prezzemolo: - Che ne dici?
Lui rispose: - Che bella idea! Forse ci serve una vacanza. Quando inizia la festa o quello che è?
- Inizia lunedì prossimo e prosegue fino a domenica. Possiamo raggiungere Lomur martedì o mercoledì, visto che lunedì c’è…

Rimasero in silenzio. Quel giorno ci sarebbe stato il funerale di Mously.

Prezzemolo uscì in balcone e guardò la casetta del suo vicino, che non sarebbe stata abitata mai più.

Aurora lo raggiunse: - È dura, lo so. Mously, Pagüi… tu…
- E tu…

Si abbracciarono guardando all’orizzonte il sole che calava.



Aurora disse ammirando quello spettacolo: - Sai, mentre credevo di averti perso per sempre ho pensato a noi, a quello che abbiamo fatto e quello che non abbiamo fatto… al futuro che temevo non avremmo mai avuto insieme…

Lo guardò negli occhi e aggiunse: - Cosa ne diresti… se avessimo un bambino?

FINE
 

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