martedì 27 aprile 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 32: Di nuovo ad Atlantide

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CAPITOLO 32: Di nuovo ad Atlantide


Bambù gridò: - Prezzemolo, corri! Il vulcano è attivo!

Ancora rintronato il drago seguì il gruppo fino ai gommoni che erano stati lasciati con T-Gey.

Quando ebbero raggiunto le imbarcazioni, Aurora si rese conto del fatto che ora vicino a lei c'era di nuovo il suo amato. E lo stesso fece Prezzemolo. Entrambi erano convinti che l'altro fosse morto. I due si abbracciarono e piansero di gioia.

Morgana li interruppe bruscamente per farli salire sui gommoni. Non era il momento per le smancerie.
Solo Claudio non sarebbe potuto salire dal momento che ora sarebbe risultato troppo pesante (come effetto collaterale del potere del Sasso di Àrret).

La corrente ora era favorevole e portò gli altri amici fuori dalla montagna senza sforzo, mentre il maghetto ebbe più difficoltà a raggiungerli: passare per il fiume a nuoto non era un'opzione, visto che il suo peso lo avrebbe fatto annegare. Perciò si sarebbe dovuto affidare ad un passaggio molto stretto sperando che non crollasse.

Intanto che aspettavano l'arrivo del ragazzo, Bambù raccontò rapidamente a Prezzemolo cosa era successo in sua assenza e spiegò agli altri perché non avrebbero più rivisto Pagui.

Era un momento difficile da definire. Erano tutti felici per il ritorno del drago, ma anche tristi per la dipartita del gabbiano.

Claudio arrivò trafelato.

Ora avevano i poteri di tre dei Quattro Elementi Magici. Avrebbero dovuto informare Livio e andare con lui a Lomur. Decisero di tornare ad Atlantide per incontrare di persona il principe.

Claudio non poteva più salire sulla Globosfera perché ne avrebbe sfondato il pavimento. Aida gli suggerì di usare una magia di teletrasporto e gli insegnò l’incantesimo per filo e per segno. Si diedero appuntamento alla scogliera delle quattro maschere. Il maghetto partì prima degli altri.


La Globosfera si teletrasportò prima al laboratorio di Bambù e poi di fronte alle quattro maschere. Il mulinello trasportò l'imbarcazione negli abissi, davanti alla Porta del Regno di Atlantide.

Aurora si preoccupò: - Non ho visto se c’era Claudio vicino alla scogliera… e voi?

Anche gli altri non ci avevano fatto caso.


Claudio ricomparve sulla scogliera. La prima cosa che fece fu farsi tornare la pelle normale da verde che era dopo la sua disavventura con la pozione per diventare più attraenti. Ora che aveva il Potere della Terra gli era molto più semplice fare magie.
Vide la Globosfera che veniva risucchiata dal mare. Decise quindi di creare una tuta che gli permettesse di respirare sott'acqua. Dopodiché si tuffò e trovò i suoi amici.
Quando arrivò sul fondale uno spettacolo spaventoso si presentò ai suoi occhi: parte delle mura di Atlantide ora erano crollate ed alcuni edifici erano completamente distrutti.

Foto originale di FanParks


Anche Aida e Morgana fecero apparire delle tute per la respirazione subacquea per tutti. Poi uscirono per capire cosa era successo e si riunirono a Claudio. Bambù prese con sé uno zaino in cui aveva infilato alcune invenzioni che riteneva potessero essere utili.

Aida non riusciva a restare sul fondo perché era troppo leggera in quanto Fata dell’Aria e tendeva a risalire spontaneamente verso la superficie. Quindi realizzò per sé una cintura di zavorra per ovviare al problema.

Gli amici si fecero strada tra le macerie di case atlantidee, aiutando di tanto in tanto qualche abitante rimasto bloccato sotto di esse a liberarsi.

Vennero sorpresi dalla regina Giunone mentre cercava di salvare i suoi sudditi. Ella li apostrofò così: - Lo sapevo! Avete portato solo guai! Quel mago malvagio è venuto per la Roccia, è evidente! E ora sembra voglia distruggere tutto finché non la avrà trovata! Se solo Livio non fosse così testardo ed orgoglioso…
Chiese Aurora: - E ora dov'è Livio?
- A proteggere la Roccia, credo, nel Tempio di Nettuno – rispose la regina indicando un edificio mezzo distrutto.
- Lo raggiungeremo e lo aiuteremo, può starne certa, Maestà!
- Lo spero. Non ho altra scelta se non affidarmi a voi… Vi prego, aiutateci!

Nel frattempo Prezzemolo, confuso, chiedeva ad Aida chi fosse questo Livio dal momento che non lo aveva conosciuto.


Livio intanto, armato con la sacra Spada dei Sette Mari, cercava con tutte le sue forze di raggiungere la Roccia di Aùkka per ottenerne il potere e avere speranza di contrastare il misterioso nemico. Non sapeva se fosse lo stesso stregone di cui gli avevano parlato Bambù e Aurora o qualcun altro, ma ne aveva il forte sospetto.

Ahimè, chi stava distruggendo la città si stava concentrando con le sue truppe proprio sul Tempio di Nettuno.
Non c'era tempo da perdere. Il tritone ordinò alle quattro guardie che lo seguivano di creare un diversivo.

Il piano sembrò funzionare. Il comandante nemico si allontanò dal Tempio. Era il momento che il principe stava aspettando. Nuotò rapidamente verso l'edificio ormai quasi completamente crollato. Una volta lì, con la lama incantata cominciò a farsi largo tra le macerie per arrivare alla Roccia.

Ma d’improvviso si sentì stringere la coda come da una corda. Si guardò indietro ed effettivamente c’era un lazo di luce avvolto vicino alle sue pinne. Con un colpo di spada ruppe la fune e si liberò. Non bastò questo perché un altro fascio luminoso comparve subito attorno al polso destro, quello la cui mano brandiva l’arma. Seguirono altri lacci magici che lo bloccarono del tutto.

Lo stregone sconosciuto si avvicinò: - Non so chi tu sia, tritone, ma non ho tempo da perdere con te…

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