martedì 25 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 36: Epilogo

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CAPITOLO 36: Epilogo


Nel giardino della casa di Bambù si erano ritrovati Aida, Prezzemolo, Aurora, Claudio, Morgana, T-Gey e ovviamente Bambù con la moglie Izumi e il figlioletto Loto. In cerchio, quasi tutti su delle sedie, Prezzemolo e Aurora e Morgana e T-Gey su delle panche. Claudio stava in terra. Loto dondolava su un’amaca.

Claudio e Loto non potevano più giocare insieme. La forza incontrollabile del ragazzo avrebbe rischiato di uccidere il piccolo. Per il suo peso inoltre poteva solo sedere a terra, di sedie ne aveva già rotte due nel Regno di Atlantide.

T-Gey non aveva ancora chiara una cosa: - Claudio, ma come hai fatto a stringere la mano degli altri senza romperla?
- Uhm… ho dei ricordi confusi, ma penso di aver semplicemente teso le mani e permesso agli altri di stringerle senza che io stringessi a mia volta.
- Ah, giusto. Sembra una soluzione sensata.
- Già… - Claudio si era fatto mesto in volto.

Prezzemolo gli chiese cosa lo turbasse. Dopotutto avevano vinto, era tornato tutto a posto.
Rispose: - Sì abbiamo vinto, ma a quale prezzo? Io non posso più avere contatto fisico con nessuno senza fargli del male, non posso tenere un oggetto che non abbia creato io senza romperlo, non posso salire al secondo piano di un edificio senza farlo crollare… Aida non ha più peso e rischia di volare via con una folata di vento… E Morgana rischia di impazzire di nuovo…

Morgana si offese: - Ehi, come ti permetti? – ma ci pensò un attimo e chiese scusa – Mi dispiace, hai ragione è proprio così. – poi gemette di dolore.

T-Gey si preoccupò: - Morgana, stai bene?
- Sì, tutto bene. È solo la ferita che mi ha inferto Zenda. Ogni tanto fa ancora male. A proposito, temo di non avervi ancora chiesto scusa per quello che è successo... e non vi ho nemmeno ringraziato, sono un’amica terribile…

Aurora la giustificò: - Non dire così, Morgana. Già hai i tuoi problemi col Potere del Fuoco, se poi noi omettiamo delle parti di storia – e diede uno scappellotto di rimprovero sulla nuca di Prezzemolo – è anche un po’ colpa nostra.

Aida li interruppe: - Aspettate un attimo, che fine ha fatto Bambù?

Il panda era sparito. Izumi lo andò a cercare e lo trovò nel laboratorio.
- Tesoro, abbiamo ospiti. Non potresti dedicarti alle tue invenzioni più tar…
- Izumi non capisci, forse ho trovato una soluzione!
- Per cosa?

Bambù le fece segno di stare in silenzio mentre leggeva qualcosa da un libro dall’aspetto antico. Mormorò fra sé e sé: - Lo sapevo!

Poi, soddisfatto corse nuovamente in giardino, seguito dalla moglie.

Annunciò: - Potete rinunciare ai vostri poteri!
Gli altri non capivano.

Bambù si spiegò meglio: - Se tornate dove avete preso il potere e decidete di rinunciarvi definitivamente perderete tutti gli effetti negativi che vi ha dato.
- Ma è fantastico! – esultò Claudio.
- C’è un “MA”: chi rinuncia al potere di un elemento rinuncia anche a qualsiasi potere magico…

Aida, Claudio e Morgana si fecero pensierosi, creando un silenzio imbarazzante.

Claudio fu il primo a parlare: - Io ci sto. Non sono mai stato un grande mago e la magia è sempre stata quasi più un peso che altro. Non ne sentirò la mancanza.
Sul suo volto era comparso un ampio sorriso.

Morgana invece decise diversamente: - Ormai ci ho fatto l’abitudine alla paura di poter diventare cattiva, ma ho anche capito che se avrò degli amici al mio fianco potranno salvarmi e impedirmi di impazzire. Io… rimarrò Strega del Fuoco. Però passate a trovarmi ogni tanto…
Tutti la rassicurarono che la sua richiesta sarebbe stata esaudita.

Rimaneva Aida: - Io ho un effetto negativo abbastanza sopportabile, penso che terrò il mio potere.
Aurora appoggiò la sua decisione: - Sei davvero una maga molto promettente, Aida! Sento che potrai fare grandi cose. Sperando che tu non debba affrontare altre situazioni… ehm… pesanti come quella che si è appena conclusa, ovviamente…

Bambù si rivolse a Claudio: - Bene, dovremo tornare in Cambogia, dove abbiamo trovato il Sasso di Àrret. Verrò con te e poi, se ti interessa, ad avventura finita potrei prenderti come apprendista. Mi servirebbe proprio un aiutante meccanico!
Claudio era entusiasta dell’idea. Avrebbe abbracciato il panda se avesse potuto.



Era arrivato il momento dei saluti. Erano tutti commossi. Aida ed Aurora piangevano. Si promisero a vicenda che si sarebbero rivisti presto.

Un attimo prima di andare via T-Gey prese da parte Morgana per dirle: - Morgana… senti… io… tu… potremmo…
Lei tagliò corto: - Senti, T-Gey, anche tu mi piaci. Ora non me la sento di iniziare una relazione seria, ma… - lo guardò dritto negli occhi - …se per caso avessi voglia di “farmi visita” un po’ più spesso degli altri, beh, sai dove trovarmi! – concluse con un sorriso malizioso ed un occhiolino.



Aida e Claudio erano rimasti soli.

Lei chiese: - Quindi parti domani?
- Sì , esatto.
- Quando tornerai fammelo sapere, d’accordo?
- Ti interessa davvero?
- Sì… ho pensato a quella cosa che mi hai detto al Villaggio Tudor e… non sono indifferente, penso di provare anche io qualcosa per te… - e gli diede un bacio sulla guancia.
- Ma quindi… - Claudio era confuso. Felice e speranzoso, ma confuso.
- Quindi ne riparliamo al tuo ritorno. Fine.

Detto questo Aida si allontanò frettolosamente e raggiunse Prezzemolo e Aurora per prendere il Funny Express in direzione Toy Town.



- È arrivata una lettera per te, è di tuo padre – disse Prezzemolo ad Aurora.

Lei gli strappò la busta dalle mani, la aprì e la lesse avidamente. Re Astor stava bene ed era tornato sul trono. Aiutato da sua sorella Ofelia si era nascosto con l’identità del contadino “Sergio”. Ora i traditori che si erano alleati con Siberius (o Zenda) erano stati esiliati dal regno. Aveva organizzato un periodo di celebrazioni per la liberazione del regno di Lomur e voleva invitare anche la figlia con fidanzato e amici.

Aurora chiese a Prezzemolo: - Che ne dici?
Lui rispose: - Che bella idea! Forse ci serve una vacanza. Quando inizia la festa o quello che è?
- Inizia lunedì prossimo e prosegue fino a domenica. Possiamo raggiungere Lomur martedì o mercoledì, visto che lunedì c’è…

Rimasero in silenzio. Quel giorno ci sarebbe stato il funerale di Mously.

Prezzemolo uscì in balcone e guardò la casetta del suo vicino, che non sarebbe stata abitata mai più.

Aurora lo raggiunse: - È dura, lo so. Mously, Pagüi… tu…
- E tu…

Si abbracciarono guardando all’orizzonte il sole che calava.



Aurora disse ammirando quello spettacolo: - Sai, mentre credevo di averti perso per sempre ho pensato a noi, a quello che abbiamo fatto e quello che non abbiamo fatto… al futuro che temevo non avremmo mai avuto insieme…

Lo guardò negli occhi e aggiunse: - Cosa ne diresti… se avessimo un bambino?

FINE
 

A chi ha letto fino a qui, 
a chi ha commentato, 
a chi ha criticato (in modo costruttivo),
a chi ha votato quando è stato richiesto,
a chi ha collaborato a questa storia con foto o suggerimenti,
GRAZIE.

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martedì 18 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 35: Ultimo incanto

CAPITOLO 35: Ultimo incanto

Aurora, liberata dall’incantesimo che la immobilizzava poté spiegare a Livio, Bambù e T-Gey: - Non c’è nessun Lord Siberius, era sin dall’inizio un travestimento di Zenda! E ora Morgana è dalla sua parte!
- Oh no, questa non ci voleva! – commentò Bambù – Se non collaborano tutti i portatori dei poteri dei Quattro Elementi Magici non riusciremo a sconfiggere Siber… volevo dire Zenda!

Intanto Prezzemolo aveva portato Aida sul fondale, poi pensò che se fosse riuscito a raggiungere Morgana e a sottrarle lo scettro avrebbe avuto un vantaggio. 

Non ebbe nemmeno il tempo di finire questo pensiero che si ritrovò teletrasportato proprio di fianco alla Strega del Fuoco.
Mentre lei continuava a bombardare Claudio di palle infuocate si vide comparire dal nulla il drago. Lei guardò lui. Lui guardò lei. Lui le disse: - Ehm… Ciao! – e poi cercò di prenderle 
lo Scettro.

Bambù vide la scena e commentò: - Prezzemolo vuole proprio morire! 
- Di nuovo, aggiungerei – fece T-Gey.
Aurora disse, piccata da quelle parole: - E allora cercate di impedirglielo!

Livio non rispose perché si era già lanciato verso Prezzemolo e Morgana che cercavano di strapparsi di mano lo Scettro. Accortasi di avere compagnia Morgana creò una bolla di fuoco che separasse lei e il drago dal resto. 
Claudio, che si era avvicinato, ed il tritone si impegnarono per demolire quella barriera, l’uno col suo martello, l’altro con il Tridente di Nettuno.
Morgana, spazientita e furiosa, cominciò a lanciare raggi inceneritori dagli occhi. A quel punto Prezzemolo decise di smaterializzarsi, ma con lui si teletrasportarono anche lo Scettro e la strega impazzita. 

Zenda si era ripresa e chiamò la sorella perché le desse lo Scettro. Morgana diede un forte calcio a Prezzemolo e raggiunse l’altra strega per consegnarle l’oggetto.
- Finalmente, Morgana! – disse Zenda – Stai facendo la cosa giusta!
- Lo so, sorella! – rispose l’altra porgendo lo Scettro.

Ma da lontano una voce attirò l’attenzione della giovane: - Morgana non farlo! Siamo noi i tuoi amici!
Era Bambù. T-Gey riprese: - Esatto, ricordi in Egitto? Pagui ti ha salvata mentre stavi per annegare e poi Bambù ti ha aiutata a rinvenire!
- Pagui… Papero… - mormorò Morgana ricordando.
Zenda la incalzò: - Non lasciarti impietosire da questi traditori che ti hanno obbligata a… 
- Non mi hanno obbligata… in effetti mi sono offerta io… e mi hanno salvata. Sono miei amici…
- Non sono tuoi amici, ti hanno nascosto la verità su di me!
- Già, ma… forse…
- Forse cosa? Ti hanno mentito!
- Non mi hanno mentito, solo non me lo hanno detto…
- Morgana, devi fare una scelta: con me o con loro! – questa volta il tono di Zenda era minaccioso.
La Strega del Fuoco volse lo sguardo verso i suoi amici: - Io… penso che… AH!

Morgana sentì una fitta al torace. Gli altri erano tutti sgomenti. Zenda aveva trafitto la sorella con il suo pugnale, sussurrandole: - Non me ne faccio molto di un’alleata insicura come te!
Poi con uno strattone le sottrasse lo scettro e con un calcio la buttò a terra. Poi sparì mentre tutti gli altri accorrevano a prestare soccorso a Morgana.
Zenda riapparì fluttuando in alto per godersi meglio lo spettacolo che lei stessa stava preparando mentalmente. Pronunciò: - Scettro, distr…

- Quanta fretta! – la interruppe una voce alla sua sinistra.
- Uh?

Prezzemolo le era apparso accanto e aveva impugnato anche lui lo scettro cercando di prenderlo.

- Stolto di un drago, ormai ho vinto! – diceva la strega tirando l’oggetto a sé.
- Non ancora!
- E invece credo proprio di sì! – Zenda fece comparire un fulmine che incenerisse Prezzemolo, ma il drago si teletrasportò lontano, mollando la presa.
- Mi hai mancato! – la sbeffeggiò il drago ricomparendo lontano da lei prima di sparire nuovamente.
- Maledetto! Non posso usare lo Scettro per distruggere te, ma posso distruggere i tuoi compagni!

Allora la strega rivolse lo scettro verso i suoi nemici, ma fu sorpresa nel vedere che i Portatori dei poteri dei Quattro Elementi Magici avevano formato un cerchio. 

Infatti, mentre Zenda e Prezzemolo lottavano e discutevano fra loro, Claudio aveva allestito una bolla libera dall’acqua all’interno della quale Aida aveva fatto comparire una benda con cui Bambù aveva medicato al meglio la ferita di Morgana, permettendole di riprendersi. Livio li aveva raggiunti subito.
Una volta pronti, T-Gey, Aurora e Bambù si erano allontanati dagli altri sbracciandosi a fare segnali confusi a Prezzemolo. Il drago per fortuna aveva intuito che fosse meglio allontanarsi da Zenda e quindi si era smaterializzato per poi ricomparire vicino agli amici non magici.

I quattro portatori ora si tenevano per mano e pronunciavano un incantesimo. Non lo avevano preparato, erano parole che, all’unisono, venivano prodotte dai loro cuori:

“O aria, o fuoco, o acqua, o terra,
dateci ascolto, poteri della Natura,
al male mettete fine,
rimuovete lo Scettro dei Cinque Elementi,
abbiate pietà di chi lo tiene,
ma non permettetegli più di far soffrire”

- NO! – gridò Zenda mentre lo Scettro si sbriciolava tra le sue mani.

Poi non ebbe tempo di pensare o dire altro perché una bolla di vento la avvolse. 

- Maledetti!

Si sentì molto stanca.

- Maledetti… voi… 

Una seconda bolla, stavolta d’acqua, si formò attorno a quella d’aria. 

La strega chiuse le palpebre, che sentiva pesantissime. 

Un guscio di fuoco apparve all’esterno della sfera d’acqua.

Zenda cadde in un sonno profondo e sereno. 

La prigione venne sigillata da un ultimo strato di rocce e poi sparì nel nulla.

Foto originale di Gardaland e Gardaland


I Portatori si accasciarono a terra, esausti.

T-Gey ruppe il silenzio: - Ma… Ma che è successo?
Bambù non aveva una risposta sicura: - Credo che abbiano fatto addormentare Zenda rinchiudendola in una prigione.
- E dove è finita Zenda con tutta la prigione?
- Ha davvero importanza? – commentò Prezzemolo.
Gli altri scoppiarono a ridere. Non era una battuta così buffa (anzi, non era nemmeno una vera battuta), ma erano felici come non lo erano stati da giorni. Era finita. Avevano vinto!

- Oh, guardate! – disse Aurora producendo scintille colorate dalle dita – Posso di nuovo fare magie!
- E io… - rispose Prezzemolo concentrandosi e diventando rosso come un peperone in faccia – non riesco più a teletrasportarmi… devono essere cessati tutti gli effetti dello Scettro.

Raggiunsero gli amici che avevano sconfitto Zenda per vedere se stavano bene. Li trovarono decisamente affaticati.

Comparve la Regina Giunone e chiese: - Livio dov’è? Abbiamo vinto?

Gli amici le sorrisero e le risposero affermativamente. La donna era sollevata, li invitò a ristorarsi a quello che rimaneva del suo castello, che era diventato un rifugio per i tanti atlantidei che non avevano più una casa.

Le truppe alleate di Zenda se la stavano dando a gambe. La regina decise di lasciarli scappare visto che i suoi soldati sarebbero stati più utili per aiutare a soccorrere gli abitanti di Atlantide.
 
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martedì 11 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 34: Rivelazione

CAPITOLO 34: Rivelazione


Lord Siberius scoppiò in una risata: - Poveri illusi! Pensavate di averla vinta così facilmente?

Morgana non capiva cosa avesse sbagliato. Anche gli altri erano confusi.
Aida ebbe un’illuminazione. Era già successo che una magia esplicitamente diretta contro lo stregone non avesse funzionato. Gridò alla strega: - Siberius non è chi crediamo che sia! Deve essere un nome falso o un travestimento!

Allora l’altra chiese allo scettro di rivelarle la vera identità del nemico. Quello che si scoprì sorprese tutti, ma sconvolse davvero Morgana.



Nel frattempo T-Gey, Bambù e Livio erano arrivati alle macerie. Il panda era riuscito a bloccare parte dei nemici colpendoli con dardi intrisi di un siero che li immobilizzava per alcuni minuti, invece la tigre e il tritone si facevano largo a colpi di spada.

Vennero raggiunti da un esercito di oànnes della guardia atlantidea con l’obiettivo di coprirli da altri attacchi mentre cominciavano a scavare.
T-Gey e Livio erano forti ed efficienti, Bambù si aiutò con un braccio meccanico di sua invenzione. Pensando che una mano soprattutto da Claudio sarebbe stata utile, si chiesero come se la stessero cavando gli altri. Chissà se stavano bene.

Ecco che si intravvide una roccia azzurra molto lucente: la Roccia di Aùkka.



Morgana non poteva credere ai suoi occhi. Lo Scettro aveva rivelato che Lord Siberius in realtà era… sua sorella Zenda! Non la vedeva da più di dieci anni ed ora erano l’una contro l’altra, nemiche. Morgana era decisamente confusa, per lo stupore le cedettero le gambe. Cadde in ginocchio, con lo Scettro ancora stretto tra le mani.

Claudio, che non conoscendo la nemica non capiva la reazione della strega, la incitò: - Morgana, riprenditi! Ferma quella donna! Mettiamo fine a questa storia!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Zenda si rivolse direttamente alla sorella: - Sì, Morgana, mettiamo fine a questa storia! Unisciti a me! Sarai talmente temuta da avere la vita tranquilla che hai sempre sognato!
- Mai! – rispose Morgana con lo sguardo a terra – Ormai ho abbandonato la via della magia nera! E non voglio avere nulla a che fare con te! In sedici anni, sedici!, non mi hai mai cercata e ora mi chiedi di tradire i miei amici? Te lo puoi scordare! – ora era furente, sollevò il volto, ritrovò la forza per rimettersi in piedi e puntò lo scettro verso la sorella.
Zenda le rispose: - I tuoi amici, Morgana? Non ti ho cercata in sedici anni? Magari era solo perché stavo richiusa in una prigione nelle viscere della terra, tu che ne dici?
Morgana ripeté mormorando: - Viscere… della terra?
La sorella riprese: - Esatto. Ma dalla confusione che ti leggo in faccia forse non lo sapevi…
- No, infatti…

Morgana aveva uno sguardo che Aida aveva visto solo una volta, quando aveva ottenuto il Potere del Fuoco. Uno sguardo colmo d’ira, sull’orlo della follia.

Zenda sogghignò: - Begli amici che hai, che ti hanno tenuto nascosto che mi avevano imprigionata!
Aurora avrebbe voluto ribattere, ma qualcosa, probabilmente una magia, le impediva di aprire bocca.
- E guarda cosa ti hanno costretta a fare! Ora sei la Strega del Fuoco! Io non lo avrei permesso, io ci tengo a te. Lo so, come lo sai tu, che la maledizione del fuoco ti distruggerà se non provvediamo a fare qualcosa! E io posso aiutarti… Unisciti a me! Conquistiamo il mondo e portiamo la pace!

Aida si avvicinò all’amica: - Morgana, non la ascoltare. Ci ha fatto del male, lo sai e…
- E mi avete mentito…
- Cosa? No, io non ne sapevo niente, te lo giuro…
- Bugiarda!
Morgana aveva uno sguardo di fuoco. Zenda sorrise per la scena cui stava assistendo.
- Morgana…
- Bugiardi!

Zenda la incoraggiò: - Ti hanno mentito, ingannata, manipolata. Senza la sorellona tra i piedi sarebbe stato più facile averti dalla loro parte, no? Ma il sangue non mente, il tuo posto è al mio fianco. Distruggi il vero nemico e troverai la pace che meriti!

Capendo che non c’era altro da fare Aida cercò di prendere lo scettro dalle mani di Morgana, ma quella la scaraventò lontano con forza (aiutata dal fatto che la Fata dell’Aria fosse comunque leggerissima).

Ormai la Strega del Fuoco aveva preso la decisione di allearsi con la sorella. Conosceva i punti deboli dei suoi ex-amici e avrebbe potuto usarli a suo vantaggio.

Per prima cosa si occupò di Aida: con la magia fece aprire la cintura di zavorra che teneva la fata a terra e poi fece staccare il boccaglio che le permetteva di respirare. La povera vittima stava sia affogando sia risalendo rapidamente in superficie, allontanandosi da chi la avrebbe potuta aiutare.

- Oh no! – gridò Prezzemolo prima di cominciare a nuotare più rapidamente che poteva verso Aida.
Anche Claudio si sarebbe lanciato ad aiutare, ma il suo peso gli impediva di salire verso l’alto.

La muta di Aida si stava riempiendo di acqua. Trattenne il fiato, ma non sapeva davvero cosa fare.

Intuendo di non poter essere utile in altro modo Claudio fece sorgere dalla terra una barriera contenitiva attorno a Morgana per rinchiudervela. Ma la strega se ne accorse prima di rimanere intrappolata e riuscì a sfuggire. Tra i due iniziò una lotta con l’una che lanciava palle di fuoco e l’altro che le respingeva col martello magico.

Intanto Zenda aveva un conto in sospeso con Aurora, a cui non rimaneva altro che cercare di nascondersi e ripararsi non avendo poteri per fronteggiare la strega. La donna malvagia fece paralizzare la principessa e creò dal nulla un pugnale. Si sarebbe goduta la fine della persona che riteneva l’origine di tutti i suoi problemi.

Prezzemolo stava facendo il possibile, ma non era molto in forma fisicamente e Aida saliva verso l’alto con celerità. Il drago desiderò di raggiungerla e sparì. Sparì per poi ricomparire a pochi centimetri di distanza dall’amica. Non capiva cosa fosse successo, ma non era il momento di pensare a questo. Riuscì a riattaccare il boccaglio e Aida riuscì a respirare nuovamente.
Prezzemolo la trascinò poi verso il basso mentre Aida creava una nuova cintura di zavorra.

In quel momento Livio, Bambù e T-Gey arrivarono sul posto. I tre vedevano tre scene progressivamente più sorprendenti: Prezzemolo che trascinava Aida, Zenda che stava per uccidere Aurora, ma soprattutto Morgana e Claudio impegnati in una lotta fra loro.

Il tritone commentò confuso: - Sento che ci siamo persi qualcosa di importante…
Il panda notò: - Ma quella è Zenda!
- E Siberius che fine ha fatto? – si chiese la tigre pensando ad alta voce.

Bambù immaginò che, nel dubbio, lo scenario più semplice da interpretare fosse quello in cui Aurora aveva bisogno di aiuto e lo segnalò ai due compagni.

Liviò col Potere dell’Acqua che aveva appena acquisito modificò la Spada dei Sette Mari nel Tridente di Nettuno, che gli permetteva di focalizzare meglio la magia dell’acqua. Poi creò una forte corrente e la incanalò verso Zenda, che ne venne travolta. La corrente fece cadere il pugnale dalle mani della strega e contemporaneamente liberò Aurora dall’incantesimo che la immobilizzava.

Così la principessa poté spiegare: - Non c’è nessun Lord Siberius, era sin dall’inizio un travestimento di Zenda! E ora Morgana è dalla sua parte!

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martedì 4 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 33: Che cosa?

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CAPITOLO 33: Che cosa?

Livio era bloccato dalla forza dei lacci magici. Le sue guardie erano lontane, non lo avrebbero potuto salvare. Lord Siberius (sì, era proprio lui!) non voleva perdere altro tempo e incaricò un soldato di sbarazzarsi del tritone.
Quindi lo stregone, aiutato dal potere dello Scettro dei Cinque Elementi, iniziò un incantesimo di distruzione sul Tempio di Nettuno.

Nel frattempo il militare stava per impugnare la sua lancia e trafiggere il principe. Ma, nel suo sadismo, pensò che sarebbe stato più divertente per lui e più umiliante per la vittima compiere l'omicidio con la stessa arma del tritone. Mise la sua mano sull’elsa della Spada dei Sette Mari per prenderla, però Livio cercava con tutte le sue forze di non mollare la presa.
Alla fine il soldato ebbe la meglio. Puntò la lama verso il cuore del ragazzo, ma ad un tratto si sentì strano. Sentì come un calore intenso in tutto il corpo. Guardò se stesso, confuso, e poi prese fuoco.

Mentre quello urlava di dolore Prezzemolo ed il gruppo arrivarono sul posto. Morgana teneva alzate le mani, chiaramente nell'atteggiamento di chi compie un sortilegio. Aurora aveva capito che era stata la strega a far prendere fuoco all'uomo e le ordinò di smettere. Quella, con riluttanza, revocò il suo incantesimo.

- Ma sei impazzita, Morgana? Era un incantesimo crudele! – La rimproverò Aurora.
- Aurora, forse non hai capito che siamo in guerra. Tutti sono crudeli in guerra.

Mentre il soldato si riprendeva da quella terribile esperienza fece cadere la Spada. Livio chiese agli amici di prenderla e di tagliare con essa le corde di luce che lo bloccavano. T-Gey lo aiutò come chiedeva e riuscì a liberarlo.

Si sentì un rumore fortissimo, un'esplosione. Il Tempio di Nettuno era definitivamente crollato su se stesso.
Il tritone esclamò indicando le macerie: - La Roccia di Aùkka è là sotto! Devo raggiungerla!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Aida e Claudio si scambiarono uno sguardo e si intesero. La maghetta attirò una fortissima corrente per sollevare le rovine e il ragazzo la aiutò a spostare parti di mura e colonne.

Questi movimenti innaturali non sfuggirono a Lord Siberius. Vedendo ancora una volta i suoi ormai storici avversari il suo volto si trasfigurò in un folle ghigno.
- Bene, bene – disse – ci vediamo di nuovo! E ora voglio che spariate dalla mia vista una volta per tutte! Cominciando da te, Principessa Aurora! Dì addio per sempre a questo mondo!
E dopo queste parole puntò lo Scettro verso la maga e ordinò: - Scettro, distruggi!

Dall’arma scaturì un fascio di luce diretto ad Aurora, ma all’ultimo momento Prezzemolo si mise in mezzo, venne investito dall’incantesimo e fu ridotto in polvere, riuscendo tuttavia a proteggere l’amata.
Aurora gridò. Morgana si infuriò e iniziò a lanciare palle di fuoco verso lo stregone mentre gli altri erano paralizzati dallo sgomento.

Ripresosi, Livio approfittò della confusione per andare alla Roccia di Aùkka. T-Gey lo vide allontanarsi, prese una spada trovata in terra, probabilmente abbandonata da un soldato, e, sopprimendo la voce nella sua testa che diceva “Ma che sto facendo? Ma che ne so di come si usa una spada?”, lo seguì per dargli supporto. Bambù li seguì portando con sé le sue invenzioni.
E il principe aveva davvero bisogno di supporto perché tra lui e la Roccia c’era una truppa nemica. Quindi ai tre non rimase altro da fare che farsi largo combattendo.



Intanto Siberius si era creato una bolla-scudo che lo proteggeva dagli attacchi di Morgana. Così, al riparo, tentò la strega: - Morgana, io ti conosco più di quanto immagini. So che cosa vuoi, solo la tranquillità. Una tranquillità che io ti posso offrire. Unisciti a me, diventa mia alleata e distruggi questi esseri che ti hanno ingannata e non ti capiranno mai!
- Mai! Dovrai uccidermi piuttosto! – urlò lei.
- Peccato… ti darò del tempo per pensarci… - rispose lo stregone e con un incantesimo rinchiuse Morgana dentro un guscio di roccia, dal quale non le sarebbe stato facile fuggire.

Aida passò all’attacco con fendenti di vento mentre Claudio cercava di liberare Morgana con un enorme martello magico che aveva fatto materializzare a questo scopo. Aurora cercava di rendersi utile proteggendo Aida e sé stessa con un grosso scudo che aveva trovato abbandonato.

Siberius sbeffeggiò i suoi nemici: - Non siete che formiche! E presto vi schiaccerò!
E nel dire questo fece sollevare dei grossi ammassi di mattoni delle case abbattute con l’intenzione di scaraventarli addosso a loro.

Aurora notò una corrente a mulinello apparsa dal nulla che sollevò la sabbia del fondale. Questa venne a compattarsi sempre di più fino a formare… Prezzemolo.

- Cosa? – esclamò la principessa sbigottita.
- Cosa? – sussultò Aida confusa, distraendosi e cessando l’attacco.
- Che… che cosa? – balbettò Siberius più stupito di tutti, distraendosi e lasciando cadere gli ammassi di macerie. La sua voce non era più calma e sicura come prima.

Prezzemolo non era meno stupito degli altri.
Aida capì cosa era successo: - Ma certo! Per costruire lo Scettro serve una squama di drago! Siberius deve aver usato una squama di Prezzemolo…
- … e quindi ora Prezzemolo è legato in qualche modo allo Scettro! – Aurora completò la frase dell’allieva.
- E quindi non può farmi del male! – concluse Prezzemolo.
- Non solo – stava aggiungendo Aida – forse…

Claudio con fatica era riuscito a creare uno squarcio nel guscio di roccia, un’apertura abbastanza grande perché Morgana vi potesse passare attraverso.
Approfittando della confusione e del fatto che Siberius avesse abbassato la guardia la strega spiccò un balzo, riuscì ad infrangere la bolla che lo proteggeva e sottrasse lo Scettro dalle mani del nemico.
- No! Non sai quello che stai facendo! – la implorò lo stregone.
Ma Morgana aveva già preso la sua decisione ed espresse un desiderio: - Scettro, distruggi Lord Siberius!

C’era molta attesa per l’esito dell’incantesimo. Il bersaglio era spaventato, ma gli altri erano comunque preoccupati. Non era così che volevano vincere.

Tuttavia non successe nulla. La magia non ebbe alcun effetto.

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