martedì 28 aprile 2020

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 27: Quattro facce

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CAPITOLO 27: Quattro facce

Morgana, Aida, Bambù, T-Gey e Pagui uscirono dal tempio e tornarono alla tenda.

Come li vide Claudio chiese se stessero bene e avessero recuperato il Potere del Fuoco. Morgana rispose che avrebbe dovuto provare a fare un incantesimo e Aida le suggerì di farlo fuori e lontano da tutti dal momento che aveva assistito alla forza distruttiva di quel potere.

Così la strega andò in un punto dell’oasi abbastanza distante e fece la magia che più le mancava: volle creare un cespuglio di rose.
Si concentrò, pronunciò una formula magica e sentì un calore, un'energia attraversare le sue mani. E davanti a lei crebbe un coloratissimo roseto. Mormorò soddisfatta: - La strega è tornata! – e continuò a far nascere piante mentre si incamminava nuovamente verso la sua tenda.



Quasi sessantamila abitanti del regno di Lomur avevano già accettato di servire Lord Siberius per terrore di possibili conseguenze in caso contrario. Il vecchio re di quelle terre – padre di Aurora - era scomparso, ma lo stregone aveva messo una taglia sulla sua testa. Il suo castello era stato raso al suolo e al suo posto sarebbe sorto il nuovo palazzo del re indiscusso.

Ma Siberius non era soddisfatto e non si dava pace. Voleva il re di Lomur più di ogni altra cosa ed il fatto che gli fosse sfuggito lo faceva imbestialire.

La paura che incuteva gli procurava alleati, ma spesso poco efficienti come quei balordi che non erano riusciti a catturare i suoi nemici a Porto Tudor. Quasi rimpiangeva la cieca fedeltà e la forza di Capitan Mekkano e l'intelligenza (seppur oscurata da emozioni ed impulsività) di Elizer.

Mentre rimuginava su questi problemi nel suo antro vide lo Scettro dei Cinque Elementi brillare spontaneamente per un attimo, di una luce rossa. Non aveva mai fatto così prima d'ora. Siberius non capiva, ma avendo già altre questioni per la testa e non sapendo su cosa indagare decise di lasciar perdere.



I sette amici decisero di cominciare a cercare l'oggetto che dava il Potere dell'Acqua, la Roccia di Aùkka.
Bambù spiegò che, secondo le leggende, quella roccia si trovava custodita in un santuario nella capitale del regno di Atlantide.

T-Gey era scettico: - Lo sanno tutti che Atlantide è una stupidaggine per vendere gite in barca, non esiste! È solo una leggenda!
Bambù gli fece notare: - Anche la storia della Stella dei Desideri è una leggenda, eppure la Pietra di Ocouf esiste. Non penso che possiamo escludere le leggende.
- E allora come ci arriviamo ad Atlantide? – chiese la tigre non ancora convinta.
Claudio propose: - Potrebbe cercarla Morgana con la magia!
Pagui li interruppe: - Non serve, ho una vaga idea di dove sia.

T-Gey, Aurora e Bambù, che conoscevano il gabbiano da più tempo e lo ricordavano particolarmente imbranato e pasticcione erano stupiti… e scettici.

Resosi conto dei dubbi degli amici, Pagui spiegò: - Dovreste ricordare che nonostante sia sempre stato maldestro io ero un marinaio. Ricordo che una volta stavo andando a pestare con la mia marca… 
Chiese Aurora: - Intendi “pescare con la mia barca"?
- Uh… sì, pescare con la barca. Dicevo, stavo pescando quando ad un certo punto la barca è stata presa da un mulinello che mi ha portato in un mondo sommerso. Ricordo che era vicino ad uno scoglio a forma di quattro rocce.
Gli altri si sentivano confusi.
Claudio chiese: - E come facciamo a riconoscere uno scoglio a forma di quattro rocce?
Pagui si scusò: - Scusate, intendevo quattro facce. Quattro grosse maschere.
Aida voleva capire meglio: - E quindi dove dobbiamo andare? 
- Sulla costa di Tanaboo.



Tornare a Tanaboo, la regione dove si trova Toy Town, significava, per Aida e Claudio, tornare relativamente vicino a casa. Sarebbe stato bello poter rassicurare le loro famiglie che non sapevano praticamente nulla di loro da giorni, ma non c'era tempo. E la costa distava più di un'ora dalla città. 

Il gruppo, a bordo della Globosfera, si teletrasportò al laboratorio di Bambù. In quel momento sua moglie Izumi stava spolverando qualche macchinario mentre il piccolo Loto curiosava tra gli attrezzi del padre.

L'inventore gridò senza scendere dal mezzo: - Tesoro, quante volte ti ho detto di non toccare niente qui? E Loto, quante volte ti ho detto di non giocare con le cose di papà? 

La moglie fece spallucce e richiamò il figlio con poca convinzione. 

Mentre la Globosfera ripartiva, Aurora rimproverò Bambù: - Non mi avevi detto di avere un figlio! 
Quello rispose: - È perché non ci siamo mai visti negli ultimi anni. Si chiama Loto, è molto sveglio. 
La maga sospirò: - Io e Prezzemolo non ci abbiamo mai pensato, ad avere un bambino. E ormai… - non finì la frase è si rabbuiò in volto. 
Nessuno parlò per il resto del viaggio. 

...

Arrivarono al porto dove Pagui era solito salpare quando tempo addietro aiutava o sostituiva suo zio, un capitano e pescatore. Il gabbiano propose di prendere in prestito una barca, ma Bambù gli ricordò che la Globosfera poteva adattarsi per la navigazione.

Seguirono le indicazioni dell'ex marinaio. Andarono al largo, verso Est, fino a trovare un’isoletta con un castello in rovina vicino alla spiaggia. Pagui riconobbe quel luogo e disse al panda di circumnavigare l'isola. Sulla costa opposta la sabbia lasciava posto ad un'alta scogliera. 
Tutti videro le quattro “maschere" di cui aveva parlato l'amico. 
Si avvicinarono con cautela e ben presto vennero risucchiati da un fortissimo mulinello che li trascinò sott'acqua. 
Quattro "maschere" - foto di Fanparks 

La corrente adagiò la Globosfera sul fondale. Davanti al gruppo si ergeva una scogliera sottomarina interrotta solo da un arco formato dalle code intrecciate di due grandi serpenti marini scolpiti in una pietra verde. Era la Porta del Regno di Atlantide. 

In questo regno convivevano in armonia sirene e tritoni (con busto umano e coda di pesce al posto delle gambe) ed oànnes (con corpo umanoide, ma testa di pesce e piedi palmati). Entrambe le popolazioni avevano un’ulteriore particolarità: un sirenide o un oànnes si sarebbe trasformato in un essere completamente umano nel momento in cui avesse toccato della terra asciutta. Sarebbe ritornato pisciforme quando fosse tornato a contatto con dell'acqua.

A guardia della Porta vi erano due oànnes armati di spada. Appena videro gli stranieri sulla Globosfera li fecero fermare e li condussero in una caverna scavata nella scogliera. 
Quando furono entrati una porta ermetica si chiuse alle loro spalle ed un sistema di pompe fece uscire tutta l'acqua dalla grotta.

Le guardie, ora in forma umana, fecero cenno di scendere per capire quali fossero le intenzioni di quello strano gruppo. 
Bambù pensò di non stare a girarci troppo attorno e spiegò chiaramente che stavano cercando la Roccia di Aùkka.
Gli oànnes si consultarono fra loro e decisero che la cosa giusta da fare sarebbe stata condurre gli stranieri dal re.

[Ludpat Mike] 

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martedì 14 aprile 2020

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 26: Trappole

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CAPITOLO 26: Trappole

Morgana si mise in testa al gruppo: - State attenti! Sono passati alcuni anni da quando sono stata qui l'ultima volta, ma mi pare di ricordare che ci fossero delle trappole…
Chiese T-Gey: - E non le hai disinnescate allora?
- Sì, stolto felino. Ma questo posto è magico e ha leggi tutte sue… - rispose la strega stizzita. 
Pagui tentò di fare da paciere: - Ragazzi, non litigate. State attenti al mattone.
Morgana ancora più spazientita lo rimbeccò: - Volevi dire “missione"? Ma impara a parlare, papero!
- Ma stavolta intendevo davvero dire “mattone”! Guardate!

In effetti c'era un mattone che sembrava sporgere più degli altri. Sporse sempre più finché non cadde. Ma anche altri mattoni stavano facendo la stessa cosa portando ad un progressivo sfaldamento delle mura.
- Correte! – gridò Morgana – O le pareti vi crolleranno addosso!

Il corridoio che stavano percorrendo si faceva via via più stretto e questo rendeva sempre più difficile evitare i mattoni in caduta. E infatti T-Gey venne colpito alla testa e svenne. 

Pagui tornò indietro e si caricò l’amico sulle spalle per portarlo in salvo. Gli altri avevano già superato la zona di pericolo e vennero raggiunti presto da Pagui e T-Gey. 

Per fortuna nessun altro era rimasto ferito.

Morgana propose di lasciare indietro T-Gey. Ma la tigre si riprese in fretta e, nonostante le proteste della strega, fu subito pronto a rimettersi in cammino.

Il gruppo procedette fino ad arrivare in una grande camera con un immenso tesoro. Vi erano tantissime monete, gioielli splendidi e pietre preziose lucenti. Sul lato opposto di quella stanza c'era la porta per uscirne.

Si sentì un rumore metallico. Tutti si voltarono verso la sorgente di quel suono e videro che altri non era che l'avido T-Gey che aveva cominciato a raccogliere un po' di quell’oro. 
Sentirono un altro rumore: la porta di uscita era stata chiusa. E anche l'entrata era stata sigillata. 

Morgana ordinò: - Felino, lascia subito quel tesoro! È maledetto! E voialtri state attenti, credo che stia per succedere qualcosa…

Infatti la terra tremò. Il gruppo venne investito da una pioggia di monete. Questo perché sotto quel tesoro vi era un cobra gigantesco e molto minaccioso che era riemerso dai gioielli con un balzo.

Gli amici si separarono mentre il serpente cercava di attaccarli coi suoi enormi denti.

Bambù notò che in realtà quello non era un animale vero, ma una macchina. Pensò che dovesse esserci un modo per spegnere o bloccare quel mostro. Scorse una sorta di pulsante rosso sotto al mento del cobra e sperò di aver trovato la soluzione. Lo gridò a Pagui che gli era vicino.
Il gabbiano volò fino al serpente proprio mentre stava per attaccare T-Gey e premette quel bottone.
Per fortuna lo scienziato non si sbagliava e la macchina si spense. Si riaprirono le porte di entrata ed uscita. 

Morgana si voltò verso T-Gey con aria inferocita: - Ma allora sei proprio stupido! Tieni per te quelle zampacce!
La tigre non sapeva come ribattere, quindi tacque. 

Il gruppo finalmente arrivò alla camera dove era custodita la Pietra di Ocouf. La strega chiese agli altri di stare indietro, fuori dalla stanza.
La Pietra era un grosso cubo rossiccio.
Morgana vi si avvicinò e toccò l'oggetto magico con entrambe le mani. Dei fasci di luce furono emanati dai punti di contatto tra le mani e la Pietra. La donna venne percorsa da una potente scossa di energia che la fece tremare per alcuni secondi.
Poi la luce svanì e la strega si accasciò a terra priva di sensi.

Impulsivamente Aida corse verso Morgana per assicurarsi che fosse ancora viva. Per fortuna respirava ancora. La maghetta fece un cenno agli altri perché si avvicinassero per aiutarla a portare l'amica fuori da lì. 

La strega aprì gli occhi. Ma non erano come al solito, avevano il colore delle fiamme. E da questi venivano emanati dei raggi distruttivi. 
La porta di entrata si chiuse e la stanza cominciò a riempirsi di acqua proveniente dal soffitto. Intanto Morgana era completamente preda di un raptus omicida.

Bambù corse verso la porta sperando di riuscire a farla aprire, ma si accorse che lui poteva passarvi attraverso. Informò gli amici che stavano cercando di sfuggire come potevano da quei raggi mortali.

Tutti uscirono da lì tranne Morgana, ancora impazzita. Notarono che l'acqua non oltrepassava la porta.

Aida si preoccupò: - Il livello dell'acqua sta salendo! Mentre uscivamo mi arrivava alle ginocchia. E se Morgana affogasse? 
T-Gey commentò piccato: - Immagino che sappia nuotare, la Miss sotuttoio…
Ma Bambù spiegò: - Il portatore del Potere del Fuoco perde del tutto la capacità di nuotare…
- Allora è in pericolo! Dobbiamo fare qualcosa! – disse la maghetta – Pagui, pensi di riuscire a trasportare in volo me e Morgana? 
- Certamente – confermò lui.
- Allora andiamo!

Aida e Pagui rientrarono nella stanza, che era ormai sommersa per più di metà dell'altezza. Morgana stava affogando. Aveva perso i sensi.
Raggiunsero la strega, Pagui tenendosi in volo per non bagnarsi le piume (e riuscire a continuare a volare) e Aida nuotando. La maghetta riuscì a portare Morgana in superficie. Il gabbiano si avvicinò allungando una sua zampa così che Aida potesse aggrapparvisi. Poi portò le due donne fino alla porta della stanza, riuscendo ad attraversarla mentre il livello dell'acqua stava per raggiungere il soffitto.

Erano in salvo. 

Morgana era ancora svenuta. Bambù controllò che respirasse, ma lei non respirava.

Allora intervenne Pagui, secondo le istruzioni del panda, con respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco. Alla fine la strega riprese a respirare e riprese conoscenza. Vedendo Pagui chino su di lei si ritrasse con sdegno. Poi con riluttanza lo ringraziò: - Grazie, Pagui…

[Ludpat Mike]

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sabato 11 aprile 2020

La missione di Mr. Marte – Una Storia Di Movieland --- Parte 1: Sono qui

[Storia di Ludpat Mike,
Copertina di Two Girls Many Parks]

Parte 1: Sono qui

Dall'audio diario di Mr. Marte:

Copertina di Two Girls Many Parks 

Oggi è il 15 gennaio 2020. Sono le 10:22.

Sono arrivato qui. Ovunque sia “qui". C'è del verde qui attorno. 

Indosso dei vestiti appropriati a questa epoca. Sto per avvicinarmi alla strada per trovare un mezzo e raggiungere la mia meta: Lazise, via Fossalta, 58. Ho nascosto la macchina del tempo tra degli alberi. Le coordinate sono… non riesco a determinarle. 

Sono qui per impedire l'invasione aliena ostile che potrebbe essere avvenuta quest'anno. Riprendo le ricerche dopo che Mr. Mercurio, Miss Venere e Miss Terra sono stati dati per dispersi.
La missione è pericolosa, terrò un audio diario per documentare i miei progressi e le mie scoperte.

Si avvicina un mezzo. 



Ore 13:16

Sono riuscito a raggiungere gli Studi Movieland. Mi aspettavo una meta diversa.



Ore 16:01
Come da piano mi sono proposto come addetto per la sicurezza di questi studi cinematografici. Sorveglio la zona dove stanno girando un film su una strega di nome Medusa… o qualcosa del genere. 

Il mio collega si chiama Thomas, ma si fa chiamare Thom. Sembra un ragazzo a posto.

Ho detto che il mio nome è Salvo.

Alloggerò nei locali per i dipendenti che stanno vicino agli Studi. Mi permetterà di sorvegliare meglio la zona, ma devo stare attento a non farmi scoprire dal mio coinquilino Thom.

È tutto più sereno rispetto al 2099.


Ore 23:30
Non ho altro da aggiungere per oggi.
Sempre sia lodato il capo ribelle Fabio.

///

16 gennaio. Ore 18:44.

Oggi è stato il mio primo giorno di lavoro. Tutto tranquillo, ma ho avuto poco tempo per le mie indagini.

Ho conosciuto il regista del film, Federico “Magic" Fede. Il buffo soprannome è per la sua esperienza con gli effetti speciali, mi è stato detto. 

Sono riuscito a trovare dei materiali per costruire un congegno per trovare LORO. Mi metto al lavoro.



23:30

La macchina non è ancora completa. Mi impegno a continuare la costruzione domani. 

Lodo sempre il capo ribelle Fabio. 

///

20 gennaio. Ore 19:23.

La macchina è quasi completata. Manca solo [il messaggio è tagliato].

///

22 gennaio. Ore 22:42.
La macchina è completata. Domani sarà messa in opera.

Giuro la mia fedeltà al capo ribelle Fabio. 

///

23 gennaio. Ore 19:15

L'area del set di “Medusa“ è pulita. Non c’è traccia di LORO. 

Ho anche scoperto che c'è una sorta di culto. Ci sono degli appassionati che visitano regolarmente questi studi anche se non ci lavorano. È come una passione per loro. Gente strana.

È così diverso dal 2099.

[Rumore]

Temo che Thom cominci a sospettare qualcosa. La mia conoscenza su questo periodo non è sufficiente per mimetizzarmi davvero.

Non posso informare Thom della mia missione. Non ancora. Forse in futuro mi sarà utile un alleato.

///

26 gennaio. 17:20.

Ho imparato ad usare un computer di questa epoca. Non è difficile, ma ha un solo schermo rispetto ai nostri e nessun ologramma. Le parole si scrivono premendo dei tasti e non solo parlando. 
Ho scoperto che si possono trovare informazioni. Ho cercato di sapere di più su questi Studi Movieland e mi sono imbattuto in una piattaforma di discussione che chiamano forum.

Ho visto che posso iscrivermi  in modo [interruzione] 


Ore 17:55

Il mio coinquilino sospetta decisamente qualcosa. Mi chiede con chi stia parlando quando sono solo. Spero non senta quello che dico.

Dicevo che mi sono iscritto a questo forum “Studiomania". Il mio finto nome è Mr. Marte. Forse posso trovare informazioni da questi appassionati o raggiungere uno degli agenti dispersi.
Capisco che gli utenti del forum sono molto interessati alle riprese del film sullo spazio. Ho dato qualche indizio per ottenere la loro fiducia. 

In un'altra discussione ho lasciato un messaggio in codice per eventuali Figli di Fabio in missione che dovessero leggere.

La mia fedeltà va sempre al capo Fabio.

///

27 gennaio. 11:30

La macchina ha captato qualcosa. Sembra che ci sia dell'attività. Potrebbero essere LORO. Pare che venga dalla zona di un teatro... dove stanno girando… un film su Hollywood.

Si avvicina Thom. Devo s[registrazione interrotta]

#######

Questo è l'episodio pilota di una possibile miniserie. Se siete interessati a farla continuare fatemelo sapere. Ho volutamente inserito praticamente tutti gli elementi “base” della storia per farvi capire il mood generale e l'argomento. 
Non continuerà se non sarà richiesto. 

Una recensione di Fiabilandia del 2010

Buone… vacanze di Pasqua a me?

Oggi sarei dovuto andare a Fiabilandia. Era una gita organizzata più o meno da 10 anni. Perché 10 anni? La risposta breve è che io e i miei amici non ci stiamo molto con la testa, quella lunga è che per motivi di budget o di appeal ci siamo ripromessi di vedere alcuni parchi ogni tot anni. Per Fiabilandia la nostra visita dovrebbe avvenire appunto ogni 10 anni.

Per ovvie ragioni la gita di oggi è saltata e quello che vedete in foto è l'unico Castello di Mago Merlino che vedrò oggi. Vabbè, me ne faccio una ragione. Ci sono motivazioni importanti.
Lo ho fatto coi pezzi che ho trovato in casa. Nokritike

Qui di seguito aggiungo la recensione che il Mike 16enne aveva scritto su Parksmania (pubblicata il 1 agosto 2010). La ripropongo con le parole di allora, senza la mediazione del me più maturo (a parte un paio di errori di battitura). E vedrete che avevo già  quella tendenza a dire “bello, ma…” che spesso uso ancora oggi. Buona lettura! 
Da TripAdvisor 

Il paese italiano delle fiabe 

[Valutazione 4 stelle su 5]
   
Ero già stato a Fiabilandia da piccolo, ma, da nostalgico che sono, ho deciso di andarci con altri amici “bambini dentro”. Il parco appare esternamente come un castello verde in mezzo alla città (che spiega perchè la chiusura è solitamente alle 18/19/20). Le attrazioni principali (e degne di nota) sono le seguenti:

IL CASTELLO DI MAGO MERLINO: carinissimo castello semi-horror e giostra della mia infanzia. Non fa paura (forse a bambini molto piccoli un po’), ma le scenografie sono piuttosto fantasiose. Peccato solo che Merlino non muova più le braccia e non abbia più la sfera. La fila è generalmente abbastanza lunga, forse la più lunga del parco.

LABIRINTO DI FU-MING: eccezionale labirinto tematizzato. Molto divertente, anche se lo sarebbe di più se si salisse sulla torre (chiusa quando ci sono stato l’ultima volta)…

LAGO DEL SOGNO: water-ride con tema asiatico e scenografie interessanti. L’interno del drago non è più come prima, ma è comunque un attrazione particolare e molto carina.

MINIERA D’ORO: bel mini coaster che vorrebbe essere un disneyano BIG THUNDER MOUNTAIN in miniatura. Peccato che molti animatronic siano poco o per niente funzionanti… Però divertente.

FORT LARAMIE: un forte simile a quello disneyano, ma più piccolo e fumettoso. Simpatico lo sceriffo Copperfield.

CINEMA 4D: uno dei peggiori che abbia mai visto. E tra l’altro è a pagamento! Guardatelo da fuori e andate oltre…

LA VALLE DEGLI GNOMI: forse il bruco-mela migliore d’Italia. Le scenografie fiabesche sono un po’ confuse, ma molto fantasiose. Peccato per gli animatronic poco funzionanti…

SPACE MOUSE: divertentissimo!!! Non adatto a chi soffre mal d’auto e simili, ma è eccezionale (e non c’è nè a Gardaland, nè a Mirabilandia!)!!!

CAPITANO NEMO ADVENTURE: scenografia abbastanza scarsa, ma grande divertimento nel primo splash-battle italiano.

BAIA DI PETER PAN: interessante percorso a piedi sul folletto inglese, col suo rifugio e il forte dei pirati. Bello vedere dai balconcini le otarie che nuotano nel lago.
SCIVOLONE GIGANTE: divertente scivolo, ma lunga fila.

Le altre attrazioni sono perlopiù attrazioni prettamente per bimbi piccoli. Fiabilandia non credo sia spesso affollato, il che lo rende un posto rilassante. Un must per le famiglie con bambini piccoli in vacanza in Riviera! Per chi non ne ha, c’è Mirabilandia.”

[Ludpat Mike]

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martedì 7 aprile 2020

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 25: Turbamenti

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CAPITOLO 25: Turbamenti

Era Morgana: - Di nuovo qui a rompere? L'ultima volta che siete stati qui un’armata di robot ha quasi distrutto la mia bellissima oasi. Ma almeno allora avevo i poteri per ricrearla, stavolta no.

- Morgana! – esclamò Aida sorridendo, poi spiegò a Bambù, T-Gey e Pagui: - Era lei la Strega di Fuoco.

T-Gey era colpito dalla bellezza di quella donna, le si avvicinò e fece per prendere la sua mano e baciarla in modo galante. Ma rimediò solo un ceffone, cui seguì un freddo ordine: - Tieni a posto le tue zampacce, felino.

Gli altri si presentarono titubanti. Morgana salì in groppa al suo scorpione gigante e disse loro di seguirla.
Li portò fino alla sua tenda e li fece entrare. Lei sarebbe rimasta fuori perché già immaginava un momento commovente e sdolcinato.

I cinque rimasero sbalorditi. Aurora era viva, anche se ancora debole.
Si salutarono e si abbracciarono tutti. Molti non avevano visto la principessa da anni.
Le raccontarono rapidamente che cosa era successo mentre era smaterializzata. La maga pianse quando le dissero che il suo amato era morto.

Morgana irruppe nella tenda: - Ma che state dicendo? Prezzemolo è morto?
Gli altri confermarono.

La strega uscì e per la rabbia cercò di incenerire una palma, fallendo dal momento che non aveva più  poteri. Questo la fece infuriare ulteriormente. Prese un sasso e lo scaraventò con forza verso la stessa palma, mancandola. La sua ira a questo punto era diventata insostenibile.
Crollò in ginocchio. Cominciò a strappare nervosamente le foglie di un cespuglio lì vicino.

Le si avvicinò Claudio. Morgana si voltò a guardarlo con occhi feroci. Il maghetto le disse che forse lei sarebbe potuta essere di aiuto e le chiese di assistere alla spiegazione di Bambù.
La strega si ricompose e tornò alla tenda.

Bambù raccontò nuovamente la storia della Stella dei Desideri e dei Quattro Elementi Magici.
Morgana man mano che sentiva quelle parole si rabbuiava sempre di più. Alla fine chiese: - Quindi, orso, mi stai dicendo che dovrei tornare ad essere Strega di Fuoco?
- Non necessariamente tu, ma qualcuno dovrebbe diventarlo.
- Uffa! Non è giusto! Io non ero così, io non voglio essere così!
- Così come?
- Malvagia! – la strega cominciò a piangere.

Aurora le disse: - Morgana, non devi farlo se non vuoi. Posso diventare io Strega di Fuoco.
- No! Sei troppo debole. E hai degli amici a cui vuoi bene. Io almeno non ho nessuno da mettere in pericolo…

Prese la parola Pagui: - Forse degli amici potrebbero aiutarti a proteggerti dal diventare cabina…
- Cabina?
- Cattiva, scusami…
- Oh, al diavolo! Non dire stupidaggini! Non ho bisogno di nessuno che mi protegga.

Aurora confermò: - Penso che Pagui abbia ragione. Forse l'amicizia può aiutarti.
- E se non mi aiutasse?
- Almeno ci avresti provato…

Morgana si sedette. Ci pensò su. Rimase in silenzio per qualche momento, zittendo chi cercasse di parlare.
Alla fine annunciò con voce irritata, ma rassegnata: - Va bene, sarò la vostra Strega di Fuoco.

Gli altri erano felicissimi. Aida fece per abbracciarla, ma Morgana la fermò: - Se riprovi ad abbracciarmi ti spezzo le braccia.



L’indomani mattina tutti tranne Aurora e Claudio tornarono al Tempio di Abu Simbel.
Morgana li condusse davanti all'ingresso principale e pronunciò la formula magica che conosceva. Ma non avendo più i poteri il portale rimase chiuso.

Con una specie di sollievo commentò: - Bene. Niente magia, niente potere di Fuoco, niente Strega del Fuoco. Possiamo arrenderci e tornare…
Bambù propose: - Potremmo provare con la Globosfera…
- Come dici, orso?
- Giusto! – approvò Pagui – la Globosfera ha tutti quei tappetti che potremmo usare!
- Tappetti? Che stai dicendo? – chiese la strega irritata.
- Trucchetti, volevo dire “trucchetti“… - si corresse il gabbiano.
- “Congegni”, non “trucchetti" – precisò l'inventore – allora vado a prendere la Globosfera. Pagui, vieni con me!
- Io? Non credo sia il caso, verrà Aida.

La maghetta fu d'accordo e partì con Bambù.



Mentre raggiungevano la Globosfera, Aida fece una considerazione: - Pagui è da ieri che è un po' strano… è come se fosse preoccupato da qualcosa… anche quella tendenza a sbagliare le parole… eppure abbiamo passato pericoli ben peggiori…
- Da quello che dici sembra quasi che sia io a farlo preoccupare – scherzò Bambù.
- Beh, in effetti…
- Tu dici?
- Non so, magari sono tante cose insieme. Per quanto ne so potrebbe essere anche la maestra Aurora la causa del suo turbamento…
- Uhm… chissà, non può essere ancora per quella storia… - disse il panda fra sé e sé.
- Che storia? – Aida era curiosa.
- Niente di importante, un’incomprensione che abbiamo avuto anni fa… - ma non volle rivelare altro.

Arrivarono alla Globosfera. Salirono e decollarono.

In breve furono di nuovo al portale del Tempio. Bambù premette una combinazione di tasti e dalla navicella emersero prima due braccia meccaniche e poi un grosso martello. Le mani alla fine di tali braccia affermarono il martello ed iniziarono a picchiare forte contro l'ingresso, più e più volte.

Pian piano si formarono delle crepe nella pietra e finalmente, dopo diversi minuti, si aprì una breccia.

Lasciata la Globosfera Bambù e Aida si riunirono a Morgana e Pagui.

I quattro entrarono nel tempio e lo percorsero, passando tra le mummie (con ribrezzo di Bambù e T-Gey) fino al bivio che Aida ricordava, con due portali sui quali erano raffigurati dei geroglifici, uno con degli scarabei ed uno con dei cobra. Per trovare l'Occhio di Qadesh avevano scelto la strada degli scarabei, quindi questa volta avrebbero preso l'altra.

Morgana si mise in testa al gruppo: - State attenti! Sono passati alcuni anni da quando sono stata qui l'ultima volta, ma mi pare di ricordare che ci fossero delle trappole…

[Ludpat Mike]

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mercoledì 1 aprile 2020

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 24: Requiem 

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CAPITOLO 24: Requiem

 - Bambù! Non mi riconosci? Sono T-Gey! Certo, è un brutto momento, ma…
- C'è Aurora? – chiese allora il panda.
- No, anche lei ha fatto una brutta fine…
- Ma seriamente? Oh no… e adesso che faccio?
La tigre incalzò l'amico: - Bambù, cosa volevi dire a Prezzemolo?
 - Avrei voluto dirgli che forse ho trovato un modo per fermare questo Lord Siberius…
- Hai trovato un modo?! - T-Gey era raggiante e annunciò agli altri: - Ragazzi! Il mio amico Bambù ha trovato un modo per sconfiggere Siberius!

La speranza si riaccese negli occhi di Aida. Claudio era troppo impegnato a non far cadere il velivolo per aver prestato attenzione a quello che veniva detto. Pagui aveva un'espressione poco decifrabile, non triste, ma nemmeno sprizzante gioia. 

Bambù chiese a T-Gey con chi stesse parlando. T-Gey spiegò in breve la situazione. Il panda chiese se lo avrebbero potuto raggiungere, ma Claudio stava facendo fatica a tenere in volo la nave e sarebbe stato meglio atterrare. Bambù allora propose di inviargli le loro coordinate: sarebbe passato lui a prendere gli amici.



Claudio fece atterrare la Time Voyager 2007 su un'isola in mezzo al mare. Non sapevano se fosse abitata, ma dava l'impressione di essere deserta.
C'era una spiaggia molto ampia ed una fitta foresta di palme.
Mentre aspettavano, i quattro amici si rifocillarono con le noci di cocco che crescevano nel palmeto.

Poi Pagui propose: - E se lo seppellissimo qui? Insomma… forse non ha senso continuare a portarci dietro un corpo così, no?
T-Gey era d'accordo ed anche Claudio. Dopo un’iniziale titubanza anche Aida si convinse.

Scavarono una fossa e vi adagiarono Prezzemolo. Mentre lo stavano ricoprendo di terra si sentì un ronzio avvicinarsi: era Bambù a bordo di una navicella più piccola della Time Voyager 2007. Pagui e T-Gey riconobbero la Globosfera. 
Il panda atterrò, uscì dal veicolo e raggiunse gli altri. Riconobbe il volto di Aida, dal momento che la aveva portata sulla Luna. Fece la conoscenza di Claudio. Salutò T-Gey e Bambù con l'imbarazzo di chi riincontra ad un funerale degli amici che aveva perso di vista da anni. 
Osservarono un momento di silenzio per Prezzemolo. Aida disse qualche parola per ricordarlo. 

Dopodiché Bambù spiegò agli altri quello che sapeva: - Lord Siberius ha fatto sparire la magia dai maghi, ma non ha fatto sparire la magia del tutto. 
Aprì un libro che aveva portato con sé e cominciò a sfogliarlo. Riprese a parlare: - Nella notte dei tempi c'era in cielo la Stella dei Desideri. Era una stella luminosissima che permetteva a chi la guardava di esaudire un desiderio. Gli abitanti di Gardaland vivevano felici e potevano esprimere un desiderio ogni anno. 
Ma c'era chi voleva di più. Si formò una setta di numerose persone che non si accontentavano di un solo desiderio all'anno e trovarono il modo di far esaudire più desideri. 
Tuttavia questo sovraccaricò di energia la Stella che, ad un certo punto, esplose in mille frammenti. 
Quattro di questi caddero sul mondo di Gardaland. E questi frammenti davano dei poteri grandissimi a chi li toccasse. Erano i poteri dei Quattro Elementi Magici. È da questi che deriva la magia per come la conosciamo oggi. 

Claudio ipotizzò: - Quindi se noi riuscissimo a toccare uno di questi riavremmo la nostra magia? 
Bambù frenò l'entusiasmo: - Dobbiamo trovare tutti e quattro gli elementi e quattro persone che si offrano per diventare custodi di questi poteri, con conseguenze spiacevoli. 
- Tipo? – incalzò Aida. 
- Per esempio c’è il Sasso di Àrret che dà il potere della terra, ma anche una forza ed un peso difficili da controllare. Oppure c'è la Pietra di Ocouf che… 
- Pietra di Ocouf? – chiese Aida – Quella che si trova in Egitto? 
- E tu come lo sai? – chiese il panda. 
- Io e Claudio abbiamo conosciuto la Strega del Fuoco. 
- Potrebbe essere una buona notizia se non è ancora diventata malvagia… 
- Facciamo un tentativo! – propose Claudio. 

Salirono sulla Globosfera e partirono di nuovo per l'Egitto. 

Fecero una tappa al laboratorio di Bambù, perché, come spiegò, quella navicella poteva teletrasportarsi, ma solo dal laboratorio ad un altro luogo e viceversa. 



Era pomeriggio quando arrivarono all’oasi di Morgana. Si diressero verso il Tempio di Abu Simbel. 
Purtroppo né Aida né Claudio ricordavano dove fosse l’ingresso e come si aprisse. 

Mentre cercavano l'entrata vennero sorpresi da una voce femminile: - Di nuovo qui a rompere?

[Ludpat Mike] 

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