martedì 11 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 34: Rivelazione

CAPITOLO 34: Rivelazione


Lord Siberius scoppiò in una risata: - Poveri illusi! Pensavate di averla vinta così facilmente?

Morgana non capiva cosa avesse sbagliato. Anche gli altri erano confusi.
Aida ebbe un’illuminazione. Era già successo che una magia esplicitamente diretta contro lo stregone non avesse funzionato. Gridò alla strega: - Siberius non è chi crediamo che sia! Deve essere un nome falso o un travestimento!

Allora l’altra chiese allo scettro di rivelarle la vera identità del nemico. Quello che si scoprì sorprese tutti, ma sconvolse davvero Morgana.



Nel frattempo T-Gey, Bambù e Livio erano arrivati alle macerie. Il panda era riuscito a bloccare parte dei nemici colpendoli con dardi intrisi di un siero che li immobilizzava per alcuni minuti, invece la tigre e il tritone si facevano largo a colpi di spada.

Vennero raggiunti da un esercito di oànnes della guardia atlantidea con l’obiettivo di coprirli da altri attacchi mentre cominciavano a scavare.
T-Gey e Livio erano forti ed efficienti, Bambù si aiutò con un braccio meccanico di sua invenzione. Pensando che una mano soprattutto da Claudio sarebbe stata utile, si chiesero come se la stessero cavando gli altri. Chissà se stavano bene.

Ecco che si intravvide una roccia azzurra molto lucente: la Roccia di Aùkka.



Morgana non poteva credere ai suoi occhi. Lo Scettro aveva rivelato che Lord Siberius in realtà era… sua sorella Zenda! Non la vedeva da più di dieci anni ed ora erano l’una contro l’altra, nemiche. Morgana era decisamente confusa, per lo stupore le cedettero le gambe. Cadde in ginocchio, con lo Scettro ancora stretto tra le mani.

Claudio, che non conoscendo la nemica non capiva la reazione della strega, la incitò: - Morgana, riprenditi! Ferma quella donna! Mettiamo fine a questa storia!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Zenda si rivolse direttamente alla sorella: - Sì, Morgana, mettiamo fine a questa storia! Unisciti a me! Sarai talmente temuta da avere la vita tranquilla che hai sempre sognato!
- Mai! – rispose Morgana con lo sguardo a terra – Ormai ho abbandonato la via della magia nera! E non voglio avere nulla a che fare con te! In sedici anni, sedici!, non mi hai mai cercata e ora mi chiedi di tradire i miei amici? Te lo puoi scordare! – ora era furente, sollevò il volto, ritrovò la forza per rimettersi in piedi e puntò lo scettro verso la sorella.
Zenda le rispose: - I tuoi amici, Morgana? Non ti ho cercata in sedici anni? Magari era solo perché stavo richiusa in una prigione nelle viscere della terra, tu che ne dici?
Morgana ripeté mormorando: - Viscere… della terra?
La sorella riprese: - Esatto. Ma dalla confusione che ti leggo in faccia forse non lo sapevi…
- No, infatti…

Morgana aveva uno sguardo che Aida aveva visto solo una volta, quando aveva ottenuto il Potere del Fuoco. Uno sguardo colmo d’ira, sull’orlo della follia.

Zenda sogghignò: - Begli amici che hai, che ti hanno tenuto nascosto che mi avevano imprigionata!
Aurora avrebbe voluto ribattere, ma qualcosa, probabilmente una magia, le impediva di aprire bocca.
- E guarda cosa ti hanno costretta a fare! Ora sei la Strega del Fuoco! Io non lo avrei permesso, io ci tengo a te. Lo so, come lo sai tu, che la maledizione del fuoco ti distruggerà se non provvediamo a fare qualcosa! E io posso aiutarti… Unisciti a me! Conquistiamo il mondo e portiamo la pace!

Aida si avvicinò all’amica: - Morgana, non la ascoltare. Ci ha fatto del male, lo sai e…
- E mi avete mentito…
- Cosa? No, io non ne sapevo niente, te lo giuro…
- Bugiarda!
Morgana aveva uno sguardo di fuoco. Zenda sorrise per la scena cui stava assistendo.
- Morgana…
- Bugiardi!

Zenda la incoraggiò: - Ti hanno mentito, ingannata, manipolata. Senza la sorellona tra i piedi sarebbe stato più facile averti dalla loro parte, no? Ma il sangue non mente, il tuo posto è al mio fianco. Distruggi il vero nemico e troverai la pace che meriti!

Capendo che non c’era altro da fare Aida cercò di prendere lo scettro dalle mani di Morgana, ma quella la scaraventò lontano con forza (aiutata dal fatto che la Fata dell’Aria fosse comunque leggerissima).

Ormai la Strega del Fuoco aveva preso la decisione di allearsi con la sorella. Conosceva i punti deboli dei suoi ex-amici e avrebbe potuto usarli a suo vantaggio.

Per prima cosa si occupò di Aida: con la magia fece aprire la cintura di zavorra che teneva la fata a terra e poi fece staccare il boccaglio che le permetteva di respirare. La povera vittima stava sia affogando sia risalendo rapidamente in superficie, allontanandosi da chi la avrebbe potuta aiutare.

- Oh no! – gridò Prezzemolo prima di cominciare a nuotare più rapidamente che poteva verso Aida.
Anche Claudio si sarebbe lanciato ad aiutare, ma il suo peso gli impediva di salire verso l’alto.

La muta di Aida si stava riempiendo di acqua. Trattenne il fiato, ma non sapeva davvero cosa fare.

Intuendo di non poter essere utile in altro modo Claudio fece sorgere dalla terra una barriera contenitiva attorno a Morgana per rinchiudervela. Ma la strega se ne accorse prima di rimanere intrappolata e riuscì a sfuggire. Tra i due iniziò una lotta con l’una che lanciava palle di fuoco e l’altro che le respingeva col martello magico.

Intanto Zenda aveva un conto in sospeso con Aurora, a cui non rimaneva altro che cercare di nascondersi e ripararsi non avendo poteri per fronteggiare la strega. La donna malvagia fece paralizzare la principessa e creò dal nulla un pugnale. Si sarebbe goduta la fine della persona che riteneva l’origine di tutti i suoi problemi.

Prezzemolo stava facendo il possibile, ma non era molto in forma fisicamente e Aida saliva verso l’alto con celerità. Il drago desiderò di raggiungerla e sparì. Sparì per poi ricomparire a pochi centimetri di distanza dall’amica. Non capiva cosa fosse successo, ma non era il momento di pensare a questo. Riuscì a riattaccare il boccaglio e Aida riuscì a respirare nuovamente.
Prezzemolo la trascinò poi verso il basso mentre Aida creava una nuova cintura di zavorra.

In quel momento Livio, Bambù e T-Gey arrivarono sul posto. I tre vedevano tre scene progressivamente più sorprendenti: Prezzemolo che trascinava Aida, Zenda che stava per uccidere Aurora, ma soprattutto Morgana e Claudio impegnati in una lotta fra loro.

Il tritone commentò confuso: - Sento che ci siamo persi qualcosa di importante…
Il panda notò: - Ma quella è Zenda!
- E Siberius che fine ha fatto? – si chiese la tigre pensando ad alta voce.

Bambù immaginò che, nel dubbio, lo scenario più semplice da interpretare fosse quello in cui Aurora aveva bisogno di aiuto e lo segnalò ai due compagni.

Liviò col Potere dell’Acqua che aveva appena acquisito modificò la Spada dei Sette Mari nel Tridente di Nettuno, che gli permetteva di focalizzare meglio la magia dell’acqua. Poi creò una forte corrente e la incanalò verso Zenda, che ne venne travolta. La corrente fece cadere il pugnale dalle mani della strega e contemporaneamente liberò Aurora dall’incantesimo che la immobilizzava.

Così la principessa poté spiegare: - Non c’è nessun Lord Siberius, era sin dall’inizio un travestimento di Zenda! E ora Morgana è dalla sua parte!

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