martedì 4 maggio 2021

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 33: Che cosa?

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CAPITOLO 33: Che cosa?

Livio era bloccato dalla forza dei lacci magici. Le sue guardie erano lontane, non lo avrebbero potuto salvare. Lord Siberius (sì, era proprio lui!) non voleva perdere altro tempo e incaricò un soldato di sbarazzarsi del tritone.
Quindi lo stregone, aiutato dal potere dello Scettro dei Cinque Elementi, iniziò un incantesimo di distruzione sul Tempio di Nettuno.

Nel frattempo il militare stava per impugnare la sua lancia e trafiggere il principe. Ma, nel suo sadismo, pensò che sarebbe stato più divertente per lui e più umiliante per la vittima compiere l'omicidio con la stessa arma del tritone. Mise la sua mano sull’elsa della Spada dei Sette Mari per prenderla, però Livio cercava con tutte le sue forze di non mollare la presa.
Alla fine il soldato ebbe la meglio. Puntò la lama verso il cuore del ragazzo, ma ad un tratto si sentì strano. Sentì come un calore intenso in tutto il corpo. Guardò se stesso, confuso, e poi prese fuoco.

Mentre quello urlava di dolore Prezzemolo ed il gruppo arrivarono sul posto. Morgana teneva alzate le mani, chiaramente nell'atteggiamento di chi compie un sortilegio. Aurora aveva capito che era stata la strega a far prendere fuoco all'uomo e le ordinò di smettere. Quella, con riluttanza, revocò il suo incantesimo.

- Ma sei impazzita, Morgana? Era un incantesimo crudele! – La rimproverò Aurora.
- Aurora, forse non hai capito che siamo in guerra. Tutti sono crudeli in guerra.

Mentre il soldato si riprendeva da quella terribile esperienza fece cadere la Spada. Livio chiese agli amici di prenderla e di tagliare con essa le corde di luce che lo bloccavano. T-Gey lo aiutò come chiedeva e riuscì a liberarlo.

Si sentì un rumore fortissimo, un'esplosione. Il Tempio di Nettuno era definitivamente crollato su se stesso.
Il tritone esclamò indicando le macerie: - La Roccia di Aùkka è là sotto! Devo raggiungerla!

Foto originale di Gardaland e Gardaland


Aida e Claudio si scambiarono uno sguardo e si intesero. La maghetta attirò una fortissima corrente per sollevare le rovine e il ragazzo la aiutò a spostare parti di mura e colonne.

Questi movimenti innaturali non sfuggirono a Lord Siberius. Vedendo ancora una volta i suoi ormai storici avversari il suo volto si trasfigurò in un folle ghigno.
- Bene, bene – disse – ci vediamo di nuovo! E ora voglio che spariate dalla mia vista una volta per tutte! Cominciando da te, Principessa Aurora! Dì addio per sempre a questo mondo!
E dopo queste parole puntò lo Scettro verso la maga e ordinò: - Scettro, distruggi!

Dall’arma scaturì un fascio di luce diretto ad Aurora, ma all’ultimo momento Prezzemolo si mise in mezzo, venne investito dall’incantesimo e fu ridotto in polvere, riuscendo tuttavia a proteggere l’amata.
Aurora gridò. Morgana si infuriò e iniziò a lanciare palle di fuoco verso lo stregone mentre gli altri erano paralizzati dallo sgomento.

Ripresosi, Livio approfittò della confusione per andare alla Roccia di Aùkka. T-Gey lo vide allontanarsi, prese una spada trovata in terra, probabilmente abbandonata da un soldato, e, sopprimendo la voce nella sua testa che diceva “Ma che sto facendo? Ma che ne so di come si usa una spada?”, lo seguì per dargli supporto. Bambù li seguì portando con sé le sue invenzioni.
E il principe aveva davvero bisogno di supporto perché tra lui e la Roccia c’era una truppa nemica. Quindi ai tre non rimase altro da fare che farsi largo combattendo.



Intanto Siberius si era creato una bolla-scudo che lo proteggeva dagli attacchi di Morgana. Così, al riparo, tentò la strega: - Morgana, io ti conosco più di quanto immagini. So che cosa vuoi, solo la tranquillità. Una tranquillità che io ti posso offrire. Unisciti a me, diventa mia alleata e distruggi questi esseri che ti hanno ingannata e non ti capiranno mai!
- Mai! Dovrai uccidermi piuttosto! – urlò lei.
- Peccato… ti darò del tempo per pensarci… - rispose lo stregone e con un incantesimo rinchiuse Morgana dentro un guscio di roccia, dal quale non le sarebbe stato facile fuggire.

Aida passò all’attacco con fendenti di vento mentre Claudio cercava di liberare Morgana con un enorme martello magico che aveva fatto materializzare a questo scopo. Aurora cercava di rendersi utile proteggendo Aida e sé stessa con un grosso scudo che aveva trovato abbandonato.

Siberius sbeffeggiò i suoi nemici: - Non siete che formiche! E presto vi schiaccerò!
E nel dire questo fece sollevare dei grossi ammassi di mattoni delle case abbattute con l’intenzione di scaraventarli addosso a loro.

Aurora notò una corrente a mulinello apparsa dal nulla che sollevò la sabbia del fondale. Questa venne a compattarsi sempre di più fino a formare… Prezzemolo.

- Cosa? – esclamò la principessa sbigottita.
- Cosa? – sussultò Aida confusa, distraendosi e cessando l’attacco.
- Che… che cosa? – balbettò Siberius più stupito di tutti, distraendosi e lasciando cadere gli ammassi di macerie. La sua voce non era più calma e sicura come prima.

Prezzemolo non era meno stupito degli altri.
Aida capì cosa era successo: - Ma certo! Per costruire lo Scettro serve una squama di drago! Siberius deve aver usato una squama di Prezzemolo…
- … e quindi ora Prezzemolo è legato in qualche modo allo Scettro! – Aurora completò la frase dell’allieva.
- E quindi non può farmi del male! – concluse Prezzemolo.
- Non solo – stava aggiungendo Aida – forse…

Claudio con fatica era riuscito a creare uno squarcio nel guscio di roccia, un’apertura abbastanza grande perché Morgana vi potesse passare attraverso.
Approfittando della confusione e del fatto che Siberius avesse abbassato la guardia la strega spiccò un balzo, riuscì ad infrangere la bolla che lo proteggeva e sottrasse lo Scettro dalle mani del nemico.
- No! Non sai quello che stai facendo! – la implorò lo stregone.
Ma Morgana aveva già preso la sua decisione ed espresse un desiderio: - Scettro, distruggi Lord Siberius!

C’era molta attesa per l’esito dell’incantesimo. Il bersaglio era spaventato, ma gli altri erano comunque preoccupati. Non era così che volevano vincere.

Tuttavia non successe nulla. La magia non ebbe alcun effetto.

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