CAPITOLO 7: Capitan Mekkano
…
- Aida! Dove sei?
Aida conosceva quella voce. Era quella di sua madre! Poteva sentirla, ma non poteva vederla.
Si trovava al buio, c’erano poche, deboli luci, allineate come a formare un sentiero. Cominciò a seguirle, mentre la madre continuava a chiamare…
…
La maghetta venne svegliata improvvisamente da un forte rumore, come di un'esplosione ed una frana.
Si alzò e si affacciò alla finestra della sua camera. Si poteva scorgere in lontananza una luce che sembrava di un fuoco, nei pressi della piazza del mercato della Città Blu.
Si alzò e si affacciò alla finestra della sua camera. Si poteva scorgere in lontananza una luce che sembrava di un fuoco, nei pressi della piazza del mercato della Città Blu.
Senza bussare, Aurora spalancò la porta della stanza: - Aida, dobbiamo andare a vedere che sta succedendo!
Il genio Aladino mise a loro disposizione un tappeto volante così che potessero raggiungere la piazza più velocemente. Lui sapeva volare da sé e le avrebbe seguite.
Mentre volavano, Aida disse ad Aurora che aveva deciso il suo nome falso: sarebbe stato “Matka”. La maestra lo trovava un bel soprannome e la informò di aver scelto per sé “Fawzia".
Altri forti rumori fecero seguito al primo.
Quando le due maghe ed il genio arrivarono, nella piazza regnava il panico. Gli abitanti della zona si affrettavano ad abbandonare le loro case, molte in fiamme.
Al centro del mercato c'era la causa di quella confusione: un enorme robot-carrarmato rosso e giallo con una grande “M" viola sul davanti. Aurora aveva l'impressione di averlo già incontrato.
Le case venivano colpite quasi per sbaglio, quello su cui il robot si stava accanendo era una fontana a lato della piazza. Doveva essere fatta di un materiale molto robusto perché stava avendo difficoltà a distruggerla.
Le case venivano colpite quasi per sbaglio, quello su cui il robot si stava accanendo era una fontana a lato della piazza. Doveva essere fatta di un materiale molto robusto perché stava avendo difficoltà a distruggerla.
Aladino esclamò: - Quella è la Fonte della Giovinezza! Dobbiamo proteggerla!
Aurora ed Aida fecero un incantesimo creando insieme una barriera di energia protettiva tra la Fonte ed il robot, mentre il genio aiutava la popolazione ad evacuare l'area.
Il carrarmato si fermò e in tono canzonatorio, con una voce metallica, disse: - Principessa Aurora! Ci rivediamo finalmente! Non mi riconosci?
- Capitan Mekkano! Ora mi ricordo di te. Sei cambiato…
- Esatto! Tu e i tuoi amichetti avete ostacolato già una volta i miei piani di conquista dell'universo, umiliandomi e trasformandomi in un elettrodomestico per rendermi inoffensivo. Ma ora il grande Lord Siberius mi ha liberato e reso più potente che mai, con questa nuova forma non più di semplice robot, ma di carrarmato! E lo aiuterò a comandare sul mondo di Gardaland distruggendo la Fonte della Giovinezza!
- Non puoi farlo! – rispose la maga – E se Siberius vuole conquistare Gardaland gli servirà la Fonte.
- Non la Fonte – interruppe Mekkano – ma l'acqua della fonte. E quella ormai la possiede. Distruggendo la Fonte impediremo ai nostri avversari come voi di contrastarci.
- Capitan Mekkano! Ora mi ricordo di te. Sei cambiato…
- Esatto! Tu e i tuoi amichetti avete ostacolato già una volta i miei piani di conquista dell'universo, umiliandomi e trasformandomi in un elettrodomestico per rendermi inoffensivo. Ma ora il grande Lord Siberius mi ha liberato e reso più potente che mai, con questa nuova forma non più di semplice robot, ma di carrarmato! E lo aiuterò a comandare sul mondo di Gardaland distruggendo la Fonte della Giovinezza!
- Non puoi farlo! – rispose la maga – E se Siberius vuole conquistare Gardaland gli servirà la Fonte.
- Non la Fonte – interruppe Mekkano – ma l'acqua della fonte. E quella ormai la possiede. Distruggendo la Fonte impediremo ai nostri avversari come voi di contrastarci.
E riprese a sparare cannonate verso la Fonte protetta dalle ragazze. Per fortuna la barriera stava reggendo abbastanza bene i colpi.
Il robot si fermò, apparentemente rinunciando alla distruzione. Ma da un vano della sua struttura estrasse un cristallo viola lucente. Aurora riconobbe il Cubo Smaterializzante.
Mekkano pronunciò solo due parole: - Principessa Aurora.
La maga, sentendosi improvvisamente molto debole, crollò a terra mentre Aida cercava di mantenere la barriera. La principessa si stava smaterializzando sotto lo sguardo atterrito dell’allieva. In pochi secondi la maestra non esisteva più.
La forza della maghetta non era sufficiente a proteggere la Fonte, quindi bastarono pochi colpi del carrarmato per distruggere lo scudo di energia.
Non potendo fare altro Aida cercò rifugio dietro delle macerie.
Capitan Mekkano non si preoccupò di lei perché aveva un altro obiettivo. Concentrò tutte le sue forze contro la Fonte ed infine riuscì a farla crollare, impedendo a chiunque di raggiungerne l'acqua magica.
Dopodiché comparve dal nulla un uomo, sicuramente Lord Siberius, che si complimentò: - Capitan Mekkano. Sei stato bravo. Andiamo ora.
E con una magia il mago ed il robot sparirono, lasciando la città in fiamme e Aida sconvolta ed in lacrime per aver perso, forse per sempre, la sua maestra ed amica, Aurora.
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