giovedì 27 giugno 2019

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 10: Falò

Qui trovi tutti i capitoli 

CAPITOLO 10: Falò

Nel suo antro segreto, Lord Siberius pensava alla sua recente vittoria: aveva l'acqua della Fonte della Giovinezza, la fonte era stata distrutta e la sua nemica giurata, Aurora, non era più un problema.
Nella stanza dove egli si trovava c'era una scaffalatura di legno con una piccola ampolla che conteneva l'acqua della Fonte della Giovinezza, ma vi erano anche dei frammenti di un guscio d'uovo di Raptor in uno scrigno  ed il Cubo Smaterializzante. Su un tavolo erano appoggiate una sfera verde trasparente e le poche candele che illuminavano l'ambiente.

Prese la sfera fra le mani e giocherellò con questa mentre pianificava la sua prossima mossa per impadronirsi dei materiali necessari per costruire lo Scettro dei Cinque Elementi.

Presa una decisione, aprì un piccolo armadio e ne estrasse la testa di Capitan Mekkano, che era pronto a ricevere ordini.
- Raduna una truppa delle tue peggiori macchine – comandò Siberius – andrai in Egitto!



A bordo della Time Voyager 2007 Claudio aveva preso il posto di Aladino ai comandi. Il genio era dovuto tornare alla Città Blu per aiutare i suoi concittadini in difficoltà perché molte case erano state distrutte. Per fortuna il maghetto era molto appassionato di motori ed in qualche modo aveva capito come far funzionare la nave volante. Qualche funzione, come l'attivazione dei dispositivi di difesa, non gli era ancora chiara, ma per ora l'importante era riuscire ad usarla come mezzo di trasporto.

Aida era sorpresa: era la prima volta che vedeva Claudio fare bene qualcosa. Forse era più portato per i motori che per la magia… La maghetta tenne per sé questa considerazione. Non era ancora riuscita a farsi dire perché lui avesse la pelle verde...

All'orizzonte si vedevano dune su dune di sabbia. Il deserto si estendeva in ogni direzione. Se non ci fosse stata una mappa di navigazione nel computer di bordo sarebbe stato difficile orientarsi.

Mously notò in lontananza una montagna e, a ridosso di quella, un grosso edificio. Si distinguevano  a fatica perché erano color sabbia e si confondevano con l'ambiente circostante.
Anche Prezzemolo vide quella costruzione e ricordò di averla già vista in qualche libro sull'antico Egitto: era il Tempio di Abu Simbel, scolpito nel lato di una montagna per volere di Ramses II. Un monumento maestoso, con quattro enormi statue raffiguranti antichi re seduti in trono. Quell’edificio serviva per commemorare una vittoria militare del faraone, ma anche per custodire un artefatto magico: l'Occhio di Qadesh.
Secondo quello che aveva detto Aladino, quell'oggetto aveva il potere di rendere vive, per alcuni minuti, cose inanimate. 
Il tempio di Abu Simbel - da Gardaland just for fans, su Facebook 

Man mano che la nave si avvicinava al Tempio si poteva notare che attorno ad esso vi era una piccola oasi con una sorgente d'acqua e palme ed altre piante che crescevano rigogliose. Prima tutto quel verde non era visibile perché era nascosto dalle dune.

Atterrarono in sicurezza.

Era ormai arrivato il tramonto. Prezzemolo pensò che non fosse il caso di avventurarsi nel Tempio a quell'ora, ma sarebbe stato meglio aspettare la mattina successiva. Anche i suoi compagni furono tutti d'accordo.

Il drago si guardò attorno ed ebbe come un senso di déjà vu, gli pareva di essere già stato in un'oasi simile. Pensò che forse le oasi si somigliassero un po' tutte fra loro e non diede importanza a queste considerazioni. Magari oltre al Tempio aveva visto anche quella vegetazione in qualche libro...

I quattro accesero un piccolo falò e mangiarono qualcosa. Claudio cercò di far apparire una chitarra, ma riuscì a materializzare solo un ukulele provocando l’ilarità generale. Prezzemolo prese lo strumento fra le mani e cominciò a suonare. Gli altri seguirono la musica cantando tutti insieme…

“Mi piacerebbe vivere così, come se fosse sempre festa,
Con l'avventura in tasca…
Mi piacerebbe un mondo magico pieno di fate e cavalieri,
Di giochi e di colori…”

C'era un’atmosfera amichevole e rilassata, anche per non pensare troppo ai pericoli che probabilmente li avrebbero aspettati l'indomani.



Si era fatta una certa ora e si ritirarono tutti. Avevano allestito delle brande di fortuna nella nave per i due maghetti. Mously invece era riuscito a ricavare un’amaca stendendo un telo tra due sedili. Prezzemolo dormiva seduto sulla poltroncina pensata per il copilota.

Aida però  non riusciva a chiudere occhio. Decise di fare due passi nell'abitacolo. Guardò prima il drago che dormiva tranquillo e poi tutti quei pulsanti di cui ignorava la funzione. Non sapere le cose la irritava molto.
Una luce fuori attirò la sua attenzione: il fuoco era ancora acceso e Claudio se ne stava solo accanto ad esso.

Aida lo raggiunse: - Non dormi? – gli chiese.
- Ho poco sonno ora e poi ho trovato questo nella nave – le mostrò un macchinario rosso, forse un robot – e ho deciso di provare a ripararlo. Come “sfida personale"-. Poi riprese ad armeggiare con un cacciavite.
- Se mettessi nella magia l'impegno che impieghi per le cose meccaniche – disse Aida - saresti un mago molto migliore, sai?
- Non so, forse non sono fatto per questo. Anche se mio padre e mio nonno sono stati bravi maghi forse non sono destinato a diventare un grande mago come loro... o come te.
- Come… cosa?
Claudio mise da parte il cacciavite e guardò la maghetta: - Beh, tra noi due la prima della classe sei sicuramente tu. Se la maestra Aurora aveva chiesto a te e non ad altri di aiutarla nella sua missione ci sarà un motivo, no?
Aida arrossì imbarazzata dal complimento, ma il buio della notte le permise di nascondere la cosa. Non rispose ed invece guardò il cielo stellato.

Si stava facendo proprio tardi. La maghetta si alzò per ritirarsi e invitò l'amico a fare altrettanto.

Se ti è piaciuta questa storia segui LUDPAT anche su Facebook!
Puoi trovare anche le pagine specifiche dedicate a Gardaland e a Disney Enchanted Kingdom!

Nessun commento:

Posta un commento