sabato 26 ottobre 2019

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 15: Adattarsi

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CAPITOLO 15: Adattarsi


Claudio non era più nella stanza.

Aida decise di alzarsi e dare un'occhiata in giro. Dopo quel sogno comunque non sarebbe riuscita a riaddormentarsi.

Uscì dalla camera e percorse un corridoio lungo e debolmente illuminato. Arrivò nel vero e proprio saloon, deserto visto che era ancora molto presto. O meglio, sarebbe stato deserto se non fosse stato per una figura china su un tavolo: Claudio.

Il ragazzo stava lavorando nuovamente sul robot rosso con la forma di un cilindro più largo che alto.
Aida gli domandò: - Come sta andando la riparazione?
Claudio sussultò per la sorpresa, poi rispose: - In realtà piuttosto bene. Ha qualche componente arrugginita, ma dovrei essere in grado di farlo accendere a breve.

Strinse due viti e poi premette un bottone. Un piccolo schermo si attivò mostrando l'immagine di due occhi. Il robot si guardò intorno, poi gridò con la sua voce robotica: - Gli archeologi! Gli archeologi! Devo salvare gli archeologi!
Aveva cominciato a dimenarsi e continuava a fare baccano. Claudio premette nuovamente il pulsante e la macchina si spense. Non era sicuramente l'ora giusta per tutta quella confusione. Però, che frase strana… chissà cosa voleva dire il robot…

Lo sceriffo T-Gey si era svegliato e venne a rimproverare Claudio e Aida per il rumore. Per fortuna c'erano pochissimi ospiti nell'hotel che potessero essere disturbati.



Arrivata l'ora di partire tutti salirono sulla Time Voyager 2007 accompagnati da T-Gey che portava con sé  dell'attrezzatura – a suo dire – indispensabile.
Lo sceriffo indicò a Claudio la strada fino ad una radura ampia e pianeggiante dove si poteva atterrare agevolmente.

Il gruppo scese dalla nave e procedette tra la fitta vegetazione guidati dalla tigre.

Si trovavano in una foresta con piante alte ed alberi dal tronco massiccio. Alcuni di questi erano abbattuti o squarciati. T-Gey spiegò che era opera del Raptor che si scontrava con gli ostacoli durante il suo volo, avendo una vista carente. Infatti, raccontò vantandosi, lo sceriffo stesso aveva quasi accecato la creatura alata quando si era avventurato nella palude anni prima ed era stato attaccato da questa.

- Cosa ti ha spinto ad avventurarti nella palude? – chiese Mously curioso.
- Avevo fiutato un affare. Volevo radere tutto al suolo e costruire un enorme centro commerciale che mi avrebbe fruttato milioni e milioni di gardalire! Ma la creatura ha reso le cose… complicate. Ho deciso che non ne valesse la pena. E poi… - si interruppe, come se avesse cambiato idea riguardo a raccontare qualcosa o no.

Arrivarono ad una base militare abbandonata.
- Ecco, io vi aspetto qui – annunciò lo sceriffo – voi andate pure avanti!
- Ma come? – protestò Prezzemolo – Avevi promesso di portarci dal Raptor e di aiutarci!
- Ho promesso di portarvi dal Raptor. Il suo nido è a qualche centinaio di metri più avanti in quella direzione.
- Ma sei l'unico che sa come affrontarlo!
- L'unico modo di affrontarlo è scappare quando lo vedi!
- Questo è quello che pensi tu!

L'ultima frase non era stata detta da un componente del gruppo.
Tutti si voltarono e videro un grosso gabbiano giallo, con grossi muscoli ed una divisa da militare, che si fece largo tra gli altri con prepotenza e diede un pugno sul muso a T-Gey, che perse i sensi.

- Perché lo hai fatto? – chiese Prezzemolo sulla difensiva.
- Ho i miei motivi, io e T-Gey abbiamo un conto in sospeso... Stai tranquillo, Prezzemolo – disse quello – vi porto io dal Raptor.
- Come conosci il mio nome? – chiese il drago stupito.
- Ma come, non mi riconosci?
- Aspetta… no, non ci credo! Sei proprio tu, Pagui?
- Eh, già! – rispose l’altro ridendo.
- Sei… un po' diverso da anni fa!
- Eh, ho dovuto adattarmi. Da quando sono stato abbandonato qui – e guardò T-Gey con disprezzo – ho imparato a cavarmela da solo, a cacciare, a sopravvivere in questo ambiente ostile. La palude ti cambia… ma dimmi, con voi c'è anche Bambù? – chiese quasi con preoccupazione.
- No, credo stia lavorando per lo Spazioporto al Polo Nord.
- Ah, bene – commentò Pagui sollevato, senza spiegare il motivo della sua reazione.

Fecero le dovute presentazioni, lasciarono T-Gey, ancora svenuto, nella base militare e partirono alla volta del nido del Raptor, mentre il gabbiano veniva istruito dagli altri sulla situazione che aveva portato il gruppo in quel luogo inospitale.

[Ludpat Mike]

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