sabato 23 novembre 2019

Alla Ricerca Della Magia - Una Storia Di Gardaland --- CAPITOLO 16: Il nido

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CAPITOLO 16: Il nido

Mentre il gruppo procedeva verso il nido del Raptor, Mously appoggiandosi ad una pianta si punse una mano con una spina. Si tolse la spina dalla mano e decise di non dare importanza alla cosa. Non lo disse nemmeno agli altri.

Giunsero nei pressi di un lago e Pagui annunciò: - Oltre il lago c'è il nido. Ma state molto attenti mentre camminate lungo la riva: ci sono dei pericolosi piranha!

Procedettero con cautela ed arrivarono oltre lo specchio d'acqua. Mously cominciò ad avere un giramento di testa, ma probabilmente il motivo era che non aveva fatto una colazione abbastanza abbondante.

Videro il nido, ma c'era un problema: c'era anche il Raptor, che, mentre dormiva, covava le sue uova.

- Organizziamoci! – propose Pagui – Io distrarrò la creatura mentre voi vi avvicinerete al nido e prenderete il guscio d'uovo. Fate attenzione ai piccoli e non fateli piangere altrimenti cercare di distrarre la madre non servirà a nulla. Ci ritroviamo alla base militare.

Furono tutti d'accordo e misero in atto il piano.

Il gabbiano si intrufolò nel nido senza far rumore. Legò una fune al collo della bestia come avrebbe fatto con un cavallo per montarlo e poi fece chiasso per farla svegliare.

Quando il Raptor aprì gli occhi, Aida riconobbe le “luci gialle" del suo incubo ricorrente. Ecco cosa la stava inseguendo quando era caduta nel giardino di Prezzemolo!
La creatura alata, foto di Parksmania

La creatura, svegliatasi, cominciò a dimenarsi avvertendo un peso fastidioso (cioè Pagui) sulla sua groppa. Prese il volo per cercare di liberarsi dell'ospite sgradito, sbattendo contro gli alberi e portandosi lontano dal nido.

Era il momento giusto. I rimanenti membri del gruppo si avvicinarono alle uova. Notando che Mously sembrava un po' spossato Aida gli suggerì di restare più lontano ed avvertire tutti se la madre fosse tornata al nido.

Le uova erano piuttosto grosse, come due palloni da basket uno sull'altro. Prezzemolo non voleva prendere un uovo ancora non schiuso, sarebbero bastati dei frammenti di guscio.
Si misero a cercarli, ma gli unici frammenti che c'erano erano raggruppati a formare una sorta di giaciglio per un piccolo Raptor.

Non avevano scelta, avrebbero dovuto correre il rischio di svegliarlo o tutto il viaggio sarebbe stato inutile. Prezzemolo e Claudio lo avrebbero sollevato con cautela e Aida avrebbe preso qualche pezzo di guscio.

Il piano fallì subito perché appena si avvicinarono quel cucciolo si svegliò. Per fortuna non si mise a piangere, ma invece guardò incuriosito i nuovi arrivati. In particolare sembrava che Prezzemolo gli fosse particolarmente simpatico perché trotterellò verso il drago con un atteggiamento giocoso.
Inizialmente spaventato, Prezzemolo si mise presto a giocare col piccolo, mentre gli altri, in fretta, raccolsero dei frammenti di uovo.
Nel giocare il cucciolo inciampò sulle sue ali (che in un Raptor crescono molto prima del resto del corpo) e si mise a piangere emettendo un verso fortissimo e molto fastidioso. Questo fece svegliare anche gli altri due cuccioli, che cominciarono a piangere a loro volta.

Pagui stava quasi domando mamma Raptor, quando questa sentì il pianto dei suoi piccoli. Trascurando qualsiasi altra cosa si diresse rapidamente verso il nido.

A Mously si stavano chiudendo gli occhi. Che strano, eppure aveva dormito bene la notte precedente. Intravvide la creatura avvicinarsi e decise di dare l'allarme, ma la sua voce era debole. Avrebbe voluto urlare, ma non ci riusciva. I suoi amici non lo avrebbero sentito.
Gli mancarono le forze e svenne.

Aida e Claudio con in mano i frammenti di uovo cominciarono a correre. Prezzemolo li seguì. Si allontanarono appena in tempo. In pochi secondi la madre era tornata al nido.

- Dov'è Mously? – chiese Prezzemolo senza fermarsi.
- L'ho lasciato vicino alla riva del lago – rispose Aida.
- Vado a prenderlo, voi tornate da T-Gey! – disse Prezzemolo.

Il drago si mise a cercare l'amico. Quando lo trovò, Mously aveva cambiato colore: era diventato blu. E inoltre era evidente che avesse perso i sensi.

Prezzemolo si caricò il pipistrello sulle spalle e corse a raggiungere gli altri.

Pagui aveva rinunciato a domare la creatura e, con un salto, smontò, aprì le ali e volò verso la base militare, dove sperava di ritrovare i suoi amici sani e salvi.

[Ludpat Mike]

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