CAPITOLO 4: Il libro
Aida decise di andare dagli esploratori per chiedere di potersi unire a loro. Pensava di aver già disturbato abbastanza il bibliotecario. Egli la salutò, ma prima le chiese il suo nome, affermando di odiare il fatto di non sapere come si chiamassero le persone con cui parlava. La maga si presentò, mentre l'uomo disse di chiamarsi Elizer.
Dopodiché Aida si diresse verso l'uscita della biblioteca.
Non visto, il bibliotecario estrasse da un cassetto un libro. Un libro incantato! Lo aprì e pronunciò il nome di Aida, la quale venne risucchiata da una strana forza e rinchiusa dentro al libro.
Ovviamente Aida era terrorizzata! Si trovava in un luogo completamente bianco, apparentemente senza confini. Non c'era un sopra e un sotto, la ragazza fluttuava in quello spazio vuoto.
Chiamò aiuto, sperando che qualcuno la sentisse. Niente.
Provò ad usare il cercapersone di Prezzemolo. Nulla.
Cercò di fare un incantesimo che la portasse fuori da lì, ma scoprì che non poteva fare magie lì dentro.
Era la fine? Cosa aveva fatto per meritarsi questo? Che stava succedendo?
Dopo un tempo indefinibile, probabilmente ore, durante il quale aveva cercato inutilmente di escogitare una strategia di fuga, Elizer aprì il libro e le permise di uscire.
Aida era furiosa e impugnò la sua bacchetta magica per lanciare un incantesimo contro il bibliotecario, ma questi richiuse il libro prima che la maga potesse pronunciare la formula. Così la ragazza si ritrovò nel luogo bianco ed infinito.
Vi restò per pochi secondi questa volta perché l'uomo riaprì subito il libro. Come Aida ebbe i piedi per terra un uccello meccanico le rubò la bacchetta e la consegnò al bibliotecario. Aida notò che non si trovavano più nella biblioteca.
- Cosa vuoi da me? – gridò la maga ad Elizer.
- Voglio assicurarmi che non mi scapperai e che mi aiuterai a trovare il Pipedom. Tu ora sei mia prigioniera, ti posso rinchiudere a mio piacimento in questo libro! E domani andremo alla ricerca del Pipedom. Se lo troveremo ti lascerò andare.
- Voglio assicurarmi che non mi scapperai e che mi aiuterai a trovare il Pipedom. Tu ora sei mia prigioniera, ti posso rinchiudere a mio piacimento in questo libro! E domani andremo alla ricerca del Pipedom. Se lo troveremo ti lascerò andare.
Aida avrebbe voluto ribattere, ma il tomo venne chiuso di nuovo e lei dentro di esso.
Passarono ore. Era disperata. Pianse.
Finalmente qualcuno aprì il libro. Lei era pronta a prendere a pugni il bibliotecario, ma fu sorpresa di non trovare lui, bensì una ragazza con una tuta arancione. Non importava, era sicuramente alleata con Elizer, quindi la maga decise di attaccarla per prendere il tomo e fuggire.
Tuttavia nella breve colluttazione il libro cadde a terra richiudendosi.
La sconosciuta riaprì il libro, ma questa volta si mise a una buona distanza per evitare di essere colpita da Aida.
- Calmati, ti prego! E fa' silenzio! – disse l'altra ragazza sottovoce – voglio solo darti da mangiare…
Sempre tenendo qualche metro di spazio tra lei e Aida, lanciò alla maga una bottiglietta d'acqua ed un pezzo di pane.
- E tu chi sei? Cosa volete tutti da me? – gridò la maga.
- Shhh… fa’ silenzio altrimenti mi scoprono! Io sono Jackie e sto collaborando con Elizer per un importante progetto...
- Dove siamo?
- Zitta! Siamo nella S.P.A.C.E. Vertigo, la Sede Pianificata per l'Addestramento Cosmico degli Esploratori presso il monte Vertigo. Cerchiamo un modo per viaggiare nel tempo. – spiegò Jackie con calma.
- Ma io cosa c’entro in tutto questo? Cosa mi avete fatto? - chiese Aida disperata.
- Penso che Elizer ti veda come una risorsa… ed una minaccia, per qualche motivo. Devi fidarti di Elizer, ha dei modi un po' bruschi a volte, ma sa quello che fa…
- … dei modi bruschi… - la maga rise sarcastica – questi li chiami “modi bruschi"? Mi ha rapita!
- A volte quello che passa per la testa di uno scienziato lo sa solo quello scienziato. Ora prendi quel pane e quell'acqua, non ho molto tempo!
- Shhh… fa’ silenzio altrimenti mi scoprono! Io sono Jackie e sto collaborando con Elizer per un importante progetto...
- Dove siamo?
- Zitta! Siamo nella S.P.A.C.E. Vertigo, la Sede Pianificata per l'Addestramento Cosmico degli Esploratori presso il monte Vertigo. Cerchiamo un modo per viaggiare nel tempo. – spiegò Jackie con calma.
- Ma io cosa c’entro in tutto questo? Cosa mi avete fatto? - chiese Aida disperata.
- Penso che Elizer ti veda come una risorsa… ed una minaccia, per qualche motivo. Devi fidarti di Elizer, ha dei modi un po' bruschi a volte, ma sa quello che fa…
- … dei modi bruschi… - la maga rise sarcastica – questi li chiami “modi bruschi"? Mi ha rapita!
- A volte quello che passa per la testa di uno scienziato lo sa solo quello scienziato. Ora prendi quel pane e quell'acqua, non ho molto tempo!
Non capendo, Aida fece quello che aveva detto la ragazza. Poi Jackie richiuse il libro.
Passarono alcune ore prima che quel tomo venisse riaperto.
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